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Durante il loro confinamento nel ghetto, diversi artisti disegnarono e dipinsero ritratti e panorami. Realizzarono anche copie di capolavori d’arte per i supervisori tedeschi e altri funzionari del ghetto. Inoltre, catturarono segretamente scene di violenza e deportazioni. Tra questi artisti ci fu Esther Lurie.
Vista di Zbaszyn, un campo per rifugiati ebrei di nazionalità polacca che erano stati espulsi dalla Germania. I rifugiati ebrei, affamati e infreddoliti, si ritrovarono abbandonati a se stessi al confine con la Polonia la quale aveva rifiutato di ammetterli dopo che erano stati espulsi dalla Germania. Fotografia scattata tra il 28 ottobre 1938 e agosto 1939. Lo storico, attivista politico e funzionario della previdenza sociale Emanuel Ringelblum, residente a Varsavia, passò cinque settimane a Zbaszyn,…
Un paio di scarpe abbandonate dopo una delle deportazioni dal ghetto di Kovno. Il fotografo George Kadish intitolò la foto “The body is gone” (Il corpo se ne è andato). Kovno, Lituania, 1943 circa.
Rovine di un edificio nel ghetto di Kovno, distrutto quando i tedeschi cercarono di obbligare gli ebrei a uscire dai loro rifugi durante la demolizione finale del ghetto. Fotografia di George Kadish. Kovno, Lituania, agosto 1944.
Una scultura in memoria del dottore ebreo polacco Janusz Korczak, posta sulla facciata esterna di un ospedale scolastico a lui intitolato, a Olsztyn, in Polonia.
I leader nazisti cercarono di controllare la Germania non solo dal punto di vista politico, ma anche culturale. Il regime limitò i tipi di opere d’arte che potevano essere realizzate, messe in mostra e vendute. Nel 1937, il ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels decise di mostrare al pubblico le forme d’arte che il regime non considerava accettabili e organizzò la confisca e la mostra della cosiddetta arte “degenerata”.
L‘obiettivo del Programma Eutanasia nazista era di uccidere le persone con disabilità mentali e fisiche. Nella visione nazista, questo sarebbe servito a purificare la razza “ariana” dalle persone considerate geneticamente difettose e un peso per la società.
Emanuel Ringelblum prima della Seconda Guerra Mondiale Ringelblum nacque il 21 novembre 1900 nella cittadina di Buczacz che a quel tempo faceva parte dell’Impero Austro-Ungarico (nel periodi tra le due guerre quella zona si trovava in Polonia; oggi Buczacz fa parte dell’Ucraina). Ringelblum conseguì il dottorato in Storia all’Università di Varsavia nel 1927. A Varsavia, conobbe sua moglie, Yehudis Herman, e nel 1930 ebbero un figlio, che chiamarono Uri. Fin da giovane, Emanuel Ringelblum fece…
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