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Foto di classe in un collegio dove si nascondeva un ragazzo ebreo. Roma, Italia, 1943-1944.
Foto di gruppo dei membri dell'unità partigiana ebraica Kalinin (parte del gruppo Bielski) mentre montano la guardia a una pista d'atterraggio nei boschi Naliboki. 1941-1944.
Foto di gruppo di alcuni partecipanti alla rivolta del campo di sterminio di Sobibor. Polonia, agosto 1944.
Foto di gruppo di ex-partigiani Bielski di Nowogrodek, scattata nel campo profughi di Foehrenwald. Germania, 3 aprile, 1948.
Foto di Kitty Weichherz risalente a prima della guerra. Questa foto è stata presa da uno dei due diari della vita di Kitty scritti dal padre, Bela Weichherz (dopo la nascita di Kitty, avvenuta nel dicembre 1929, Bela tenne un diario sulla vita della figlia fino a quando fu deportato). Kitty e tutta la sua famiglia perirono. I due diari di Bela sono stati recuperati dopo la guerra. Cecoslovacchia, fra il 1934 e il 1937.
Foto di Peter Feigl, un bambino ebreo nascosto nel villaggio protestante di Le Chambon-sur-Lignon. Le Chambon, Francia, 9 agosto 1943.
Foto ritratto di Alexander Bielski, uno dei fondatori del gruppo partigiano Bielski, scattata dopo la guerra. 1945-1948.
Foto ritratto di Asael Bilski, uno dei fondatori dell'unità partigiana dei fratelli Bielski che operò nei boschi Naliboki. Asael fu ucciso sul fronte russo, nel 1944. Novogrudok, Polonia, prima del 1941.
Foto ritratto di Tuvia Bielski, dopo la guerra.
Foto segnaletiche di un barista di Duisburg, arrestato con l'accusa di essere omosessuale. Duisburg, Germania, 27 agosto 1936.
Foto segnaletiche di un prigioniero accusato di essere omosessuale, arrivato ad Auschwitz il 6 giugno 1941 e morto nel campo un anno più tardi. Auschwitz, Polonia.
Foto segnaletiche di un prigioniero omosessuale arrivato ad Auschwitz il 27 novembre 1941 e poi trasferito a Mauthausen il 25 gennaio 1942. Auschwitz, Polonia.
Foto tessera di Dirke Otten, la quale diede la sua carta d'identità ad una donna ebrea per metterla in salvo. Dirke Otten e suo marito arrivarono a nascondere in casa loro anche 50 Ebrei alla volta. Nieuwlande, Olanda, data incerta.
Foto tratta dal rapporto del comandante generale delle SS, Jürgen Stroop. Si vede il ghetto di Varsavia dopo la soppressione della rivolta da parte dei Tedeschi. Sulla destra, una colonna di Ebrei viene portata fuori dal ghetto per la deportazione. Varsavia, Polonia, aprile-maggio 1943.
Fotografia aerea del campo di Auschwitz III (Monowitz), che si trovava vicino allo stabilimento della I.G. Farben. Questa foto venne scattata subito dopo un bombardamento americano. Polonia, 14 gennaio 1945.
Fotografia aerea di Auschwitz II (Birkenau). Polonia, 21 dicembre 1944.
Fotografia con la didascalia: “... Dio non può volere che i malati e gli indisposti si riproducano”. L'immagine proviene da un film, prodotto dal Ministero della propaganda del Reich, che mirava, attraverso la propaganda, a creare nell'opinione pubblica supporto per il programma Eutanasia.
Fotografia di un poliziotto ebreo scattata durante la visita della Croce Rossa Internazionale nel ghetto di Theresienstadt. Le SS riuscirono a ingannare la delegazione facendole credere che il ghetto fosse in effetti un insediamento controllato e amministrato liberamente dagli Ebrei. Cecoslovacchia, 23 giugno 1944.
Fotografie identificative di un detenuto ebreo del campo di Auschwitz. Polonia, tra il 1940 e il 1945.
Fotografie identificative di un prigioniero accusato di essere omosessuale e da poco arrivato nel campo di concentramento di Auschwitz. Auschwitz, Polonia, tra il 1940 e il 1945.
Fotografie identificative di una detenuta del campo di Auschwitz. Polonia, tra il 1942 e il 1945.
Fotografie, carte geografiche e altri oggetti presentati come prove di fronte al Tribunale Militare Internazionale. Norimberga, Germania, tra il 20 novembre 1945 e il primo ottobre 1946.
Fotoritratto, scattato nel dopoguerra, di Piotr Kolenda. Proprietario terriero di Nowogrodek, egli conosceva le famiglie Dzienciolski e Bielski già da prima che scoppiasse la guerra. Durante il conflitto, egli aiutò le donne delle due famiglie a nascondersi, quando ancora non potevano rifugiarsi nei boschi, e continuò anche più tardi a dare assistenza ai membri del gruppo Bielski.
Franz Kusserow, Testimone di Geova, trascorse nove anni in prigione a causa del suo credo religioso. Bad Lippspringe, Germania, ca. 1950.
Fritz Glueckstein (a sinistra) durante un picnic con la sua famiglia a Berlino, Germania, nel 1932. Il padre di Fritz era Ebreo e frequentava una sinagoga liberale, mentre sua madre era Cristiana. Secondo le Leggi di Norimberga del 1935, Fritz avrebbe dovuto essere classificato come appartenente alla razza mista (Mischling) ma poiché suo padre era un membro della comunità religiosa ebraica, Fritz fu classificato come Ebreo.
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