<< Precedente | Risultati della ricerca 1-10 di 13 per "" | Successivo/a >>
Durante la Seconda guerra mondiale, le persone spesso si servirono di identità false e falsi documenti d’identità per sfuggire alle autorità naziste. Le identità false erano fondamentali per la resistenza, per i volontari e per gli ebrei che volevano farsi passare per non ebrei. La creazione di documenti falsi convincenti richiedeva il lavoro clandestino di decine di persone, oltre ad attrezzature fotografiche e di stampa molto sofisticate. Per gli ebrei che volevano farsi passare per non ebrei,…
Durante la Seconda guerra mondiale, spesso le persone si servirono di identità false e documenti d’identità falsi per sfuggire alle autorità naziste. Le identità false erano fondamentali per la resistenza, per i volontari e per gli ebrei che volevano celare la propria identità ebraica. La creazione di documenti falsi convincenti richiedeva il lavoro clandestino di decine di persone, oltre ad attrezzature fotografiche e di stampa sofisticate. Per gli ebrei che volevano nascondere la propria…
Articolo apparso sul San Francisco Chronicle e intitolato "La tragedia dei profughi". L'articolo conteneva l'intervista a Moses Beckelman, del Comitato Congiunto Ebreo Americano, una organizzazione di soccorso. In essa si discuteva come i rifugiati ebrei e polacchi sovraffollassero le citta' di Shanghai, Kobe (Giappone) e Lisbona (Portogallo), tutte tappe del viaggio verso il Nord e il Sud America. La causa principale di quel sovraffollamento era la scarsita' di visti d'entrata e di transito, a sua volta…
Simone Weil conseguì questo diploma, che l'autorizzava ad insegnare negli asili francesi, nel 1940, dalla Scuola per i Servizi Sociali di Strasburgo. SImone Weil assunse una falsa identità verso la fine del 1943 per facilitare le sue attività in seno alla Resistenza, attività che ella svolgeva come membro dell'organizzazione umanitaria Oeuvre de Secours aux Enfants (Società per il Soccorso dell'Infanzia, OSE) Tra i documenti comprovanti la nuova identità della Weil vi era una versione falsificata di…
Simone Weil usò questo diploma falso e altri documenti contraffatti per comprovare la nuova identità assunta alla fine del 1943. Come "Simone Werlin" ella riuscì ad evitare l'arresto e a cambiare residenza, potendo così continuare le sue attività in soccorso di bambini ebrei; la Weil svolgeva tali attività come membro dell'organizzazione umanitaria Oeuvre de Secours aux Enfants (Società per il Soccorso dell'Infanzia, OSE). Simone Weil aveva effettivamente conseguito il diploma nel 1940, presso la…
Simone Weil conservò questa carta d'identità falsa con la sua foto nel caso la sua copertura come "Simone Werlin" venisse scoperta, rendendo così necessaria una nuova identità. Sia alcuni membri della Resistenza che impiegati dello stato simpatizzanti con la loro causa le procurarono i timbri e le firme necessarie. Questo tipo di documenti fasli aiutarono Simone Weil nella sua opera di salvataggio di bambini ebrei in qualità di membro dell'organizzazione umanitaria Oeuvre de Secours aux Enfants…
Dopo aver adottato una nuova identità, verso la fine del 1943, Simone Weil falsificò la sua tessera di studentessa per l'anno 1938-1939, mettendovi il suo nuovo nome, Simone Werlin. La carta provava la sua iscrizione alla Scuola per i Servizi Sociali di Strasburgo. Usando documenti falsi o contraffatti, Simone Weil fu in grado di trasferirsi a Chateauroux, in Francia, e di portare avanti l'operazione di salvataggio di bambini ebrei in qualità di membro dell'organizzazione umanitaria Oeuvre de Secours…
Le autorità di Berlino (Germania) inviarono questo comunicato a Barbara Wohlfart, informandola che l'esecuzione del marito, Gregor Wohlfart, aveva avuto luogo la mattina del 7 dicembre 1939. Nonostante egli fosse fisicamente inabile al servizio militare, i Nazisti processarono Wohlfart per il suo rifiuto, basato su motivi religiosi, di arruolarsi. Come Testimone di Geova, Wohlfart credeva che il servizio militare violasse il comandamento biblico di non uccidere. L'8 novembre 1939, un tribunale militare lo…
Le autorità tedesche di polizia rilasciarono questo passaporto a Erna "Sara" Schlesinger l'8 luglio 1939, a Berlino. La prima pagina illustra le leggi tedesche che facilitavano l'identificazione degli Ebrei in Germania. A partire dal 1938, la legge germanica richiese che tutte le donne ebree indicassero "Sara" come secondo nome su tutti i documenti ufficiali. Gli uomini ebrei invece dovevano indicare il nome "Israel". La lettera "J" (che indicava il termine "Jude", cioè Ebreo in lingua tedesca) veniva…
Il passaporto tedesco rilasciato ad Alice Mayer il 24 febbraio 1939 a Bingen, in Germania. Anche la figlia di Alice, Ellen, è indicata nel passaporto. Entrambi i nomi includono il secondo nome "Sara", la cui inclusione nei documenti era diventata obbligatoria per legge il 17 agosto 1938; dopo quella data, infatti, tutte le donne ebree in Germania dovevano aggiungere "Sara" come secondo nome sui documenti ufficiali. Gli uomini ebrei dovevano invece aggiungere il nome "Israel". Ciò permetteva ai funzionari…
We would like to thank Crown Family Philanthropies, Abe and Ida Cooper Foundation, the Claims Conference, EVZ, and BMF for supporting the ongoing work to create content and resources for the Holocaust Encyclopedia. View the list of donor acknowledgement.