Category: Oggetti

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  • Grande cassapanca di legno usata da Żegota per nascondere i documenti falsi

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    Questa grande cassapanca di legno fu usata dal Comitato per l’aiuto agli ebrei (nome in codice “Żegota”) per nascondere i documenti d’identità falsi alle autorità naziste. Żegota era un’organizzazione clandestina di polacchi ed ebrei che operava nella Polonia occupata dai nazisti dal dicembre del 1942 al gennaio del 1945. Con il supporto del governo polacco in esilio, l’organizzazione coordinava le attività volte a salvare gli ebrei dalla persecuzione dei nazisti e dalla loro furia…

    Grande cassapanca di legno usata da Żegota per nascondere i documenti falsi
  • Il Registro di Hartheim

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    Uno dei documenti principali per calcolare il numero delle vittime del programma nazista chiamato "Eutanasia" è il registro scoperto in un classificatore dalle truppe americane nel 1945, nel centro di sterminio di Hartheim, Austria. La pagina di destra riporta in dettaglio il numero di pazienti che furono "disinfettati" ogni mese del 1940. L'ultima colonna indica che 35.224 persone furono uccise quell'anno.

    Il Registro di Hartheim
  • Articolo apparso sul Times il 17 agosto 1921

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    In questo articolo del Times di Londra, il giornalista Philip Graves mette a confronto alcuni passi dell'opera "Dialogo all'inferno tra Machiavelli e Montesquieu" (1864) con i "Protocolli degli Anziani di Sion", allo scopo di dimostrare come i Protocolli non fossero che un plagio. Altre ricerche rivelarono che uno dei capitoli del romanzo prussiano, "Biarrtiz", di Hermann Goedsche, era anche servito ad "ispirare" i Protocolli. Times, (Londra), 17 agosto 1921.

    Articolo apparso sul Times il 17 agosto 1921
  • Articolo apparso sul Times il 17agosto 1921

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    In questo articolo del Times di Londra, il giornalista Philip Graves mette a confronto alcuni passi dell'opera "Dialogo all'inferno tra Machiavelli e Montesquieu" (1864) con i "Protocolli degli Anziani di Sion", allo scopo di dimostrare come i Protocolli non fossero che un plagio. Altre ricerche rivelarono che uno dei capitoli del romanzo prussiano, "Biarrtiz", di Hermann Goedsche, era anche servito ad "ispirare" i Protocolli. Times, (Londra), 17 agosto 1921.

    Articolo apparso sul Times il 17agosto 1921
  • Articolo apparso sul Times, il 17 agosto 1921

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    In questo articolo del Times di Londra, il giornalista Philip Graves mette a confronto alcuni passi dell'opera "Dialogo all'inferno tra Machiavelli e Montesquieu" (1864) con i "Protocolli degli Anziani di Sion", allo scopo di dimostrare come i Protocolli non fossero che un plagio. Altre ricerche rivelarono che uno dei capitoli del romanzo prussiano, "Biarrtiz", di Hermann Goedsche, era anche servito ad "ispirare" i Protocolli. Times, (Londra), 17 agosto 1921.

    Articolo apparso sul Times, il 17 agosto 1921
  • Avviso affisso all'Hotel Reichshof

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    Avviso affisso nel 1939 all'Hotel Reichshof, Amburgo (Germania). L'annuncio, in rosso, informa gli ospiti Ebrei dell'albergo che è loro vietato accedere al ristorante, al bar e ai saloni. L'amministrazione dell'hotel richiede che gli Ebrei consumino i pasti nelle loro stanze. In accordo alle leggi di Norimberga del 1935, in Germania gli Ebrei erano sistematicamente esclusi dai luoghi pubblici.

    Avviso affisso all'Hotel Reichshof
  • Bibbia ritrovata dopo la liberazione

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    Nell’aprile del 1945, l’esercito russo liberò il campo di concentramento di Sachsenhausen. Nel campo, i soldati russi rinvennero questa edizione tedesca del Vecchio e Nuovo Testamento sul cadavere di un prigioniero Testimone di Geova La Bibbia fu inviata ai parenti sopravvissuti del prigioniero.

    Bibbia ritrovata dopo la liberazione
  • Cartello che vieta agli Ebrei l'accesso ai luoghi pubblici

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    Cartelli vietanti l'accesso agli Ebrei, come quello raffigurato qui, erano affissi nei luoghi pubblici (inclusi parchi, teatri, cinema e ristoranti) in tutta la Germania nazista. Questo avviso, in lingua tedesca, dice: "Qui non vogliamo gli Ebrei".

    Cartello che vieta agli Ebrei l'accesso ai luoghi pubblici
  • Coltello realizzato da Yona Wygocka Dickmann

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    Yona Wygocka Dickmann si fabbricò questo coltello usando dell'alluminio e un pezzo di una sega, mentre si trovava ai lavori forzati in una fabbrica di aeroplani di Friburgo (Germania), dove le SS l'avevano trasferita, proveniente da Auschwitz, nel novembre 1944. Yona si servì del coltello per tagliare in due la sua razione di pane giornaliera e farla così durare di più.

    Coltello realizzato da Yona Wygocka Dickmann
  • Copertina del programma del Tribunale Militare Internazionale

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    Copia ciclostilata della copertina del programma che veniva distribuito all'interno del Tribunale Militare Internazionale di Norimberga.

    Copertina del programma del Tribunale Militare Internazionale

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