Esplora una lista di articoli in ordine alfabetico sull'Olocausto e la Seconda Guerra Mondiale. Scopri di piu' su argomenti come la presa del potere da parte dei Nazisti, come e perche' avvenne l'Olocausto, le condizioni di vita nei campi di concentramento e nei ghetti, i processi del dopoguerra.
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La Germania nazista commise uccisioni di massa su scala senza precedenti. I nazisti, i loro alleati e i loro collaboratori uccisero sei milioni di ebrei. Questo genocidio sistematico e attuato dallo stato è oggi noto con il nome di Olocausto. I nazisti, i loro alleati e i loro collaboratori commisero anche altre atrocità di massa e,durante la Seconda Guerra Mondiale, perseguitarono e uccisero milioni di persone non ebree.
Le idee e i principi nazisti sulla razza informavano tutti gli aspetti della vita quotidiana e della politica della Germania nazista. In particolare, i Nazisti abbracciarono l’idea, falsa, che gli ebrei costruissero una razza diversa e inferiore. L’insieme delle idee e dei principi nazisti sulla razza viene chiamato a volte “razzismo nazista” oppure “ideologia nazista della razzza”. Come altre forme di razzismo, quello nazista si basava su pregiudizi e stereopiti. I nazisti si ispirarono…
Il razzismo alimentava l’ideologia e le politiche naziste. Per i Nazisti, esistevano due razze, una inferiore e una superiore, in competizione per la sopravvivenza e il potere. Di conseguenza, non consideravano gli Ebrei semplicemente come appartenenti a una religione diversa, ma come una “razza” estranea all’Europa. Il razzismo nazista avrebbe poi portato allo sterminio di massa, raggiungendo cifre senza precedenti nella Storia.
Tra il 22 luglio e il 12 settembre 1942, le autorità tedesche deportarono o uccisero circa 300.000 Ebrei che vivevano nel ghetto di Varsavia. Le SS e le unità di polizia deportarono 265.000 Ebrei nel campo di sterminio di Treblinka e 11.580 nei campi adibiti ai lavori forzati. I Tedeschi e il personale ausiliario uccisero più di 10.000 Ebrei nel ghetto di Varsavia durante le operazioni di deportazione. Le autorità tedesche diedero il permesso soltanto a 35.000 Ebrei di rimanere nel ghetto, ma più di…
All’epoca dei processi di Norimberga, non esisteva il concetto giuridico di “genocidio”. Il 2 settembre 1998, il Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda (che era stato istituito dalle Nazioni Unite) emanò la prima condanna a livello mondiale per il reato di genocidio, dopo un processo svoltosi di fronte a una corte internazionale: Jean-Paul Akayesu fu giudicato colpevole di genocidio e di crimini contro l’umanità per le azioni che egli aveva commesso personalmente o alle quali aveva…
Nella primavera del 1942, le SS e le autorità di polizia costruirono il centro di sterminio di Sobibor, in una regione paludosa e poco popolata vicino e quello che oggi è il confine orientale tra la Germania e la Polonia. Al massimo della sua estensione, il campo giunse a coprire un’area di circa 450x650 metri. La struttura era nascosta alla vista tramite alberi piantati lungo tutto il perimetro e l’intera zona era anche circondata da un campo minato profondo 150 metri. L’amministrazione di Sobibor…
Il termine “Soluzione Finale del Problema Ebraico” non fu che un eufemismo usato dai leader nazisti: in realtà, significò lo sterminio sistematico degli Ebrei d’Europa e pose fine alle politiche con le quali si era cercato di incoraggiare o obbligare gli Ebrei ad abbandonare la Germania e altre parti d’Europa. Quelle politiche furono invece sostituite dall’idea di un sistematico annientamento.
Nel periodo immediatamente dopo l’Olocausto, molti sopravvissuti non riuscivano a immaginare la possibilità di un futuro per gli ebrei in Europa e desideravano una patria in cui gli ebrei non fossero più una minoranza vulnerabile. Le loro speranze si concretizzarono il 14 maggio 1948 con la creazione del moderno Stato di Israele. Gli ebrei erano legati alla Terra di Israele, dal punto di vista storico e religioso, da migliaia di anni.
I dizionari definiscono “spettatore” come “un testimone degli eventi”, “una persona che è presente ma non partecipa ai fatti in questione”.
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