Oskar Schindler standing (second from right) with some of the people he rescued.

Oskar Schindler

Oskar Schindler fu uno dei più famosi tra coloro che cercarono di salvare gli ebrei durante l’Olocausto. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Schindler dirigeva una fabbrica che impiegava lavoratori forzati ebrei provenienti dal ghetto di Cracovia. Dopo aver assistito alla brutalità e alla violenza dei nazisti contro gli ebrei, Schindler decise di proteggere quanti più lavoratori forzati ebrei possibile.

Eventi principali

  • 1

    Oskar Schindler era un opportunista, una spia tedesca e un membro del partito nazista. Nel 1939, si trasferì a Cracovia, ai tempi occupata dai tedeschi, per cercare di arricchirsi.

  • 2

    Schindler aiutò oltre 1.000 ebrei a sopravvivere all’Olocausto.

  • 3

    Il film di Steven Spielberg Schindler’s List (1993), vincitore dell’Oscar, ha reso Oskar Schindler famoso.

Le reazioni delle persone non ebree all’Olocausto furono diverse e dipesero da molti fattori. La maggior parte degli individui era riluttante ad aiutare gli ebrei o a causa della paura, o dell’interesse personale, dell’avidità, dell’antisemitismo e delle convinzioni politiche o ideologiche. Altre persone invece scelsero di aiutare gli ebrei per convinzione religiosa o morale, o sulla base di legami personali. Questo articolo parla di Oskar Schindler, un membro del partito nazista che alla fine si impegnò a salvare molti ebrei.

Introduzione

Oskar Schindler (1908~1974)  è uno dei più famosi tra coloro che cercarono di salvare gli ebrei durante l’Olocausto. Egli aiutò più di 1.000 ebrei a sopravvivere. Tuttavia, da molti punti di vista, Schindler poteva sembrare tutto tranne che una persona che avrebbe aiutato gli ebrei.

Durante l’Olocausto, molte persone decisero di aiutare gli ebrei per una varietà di ragioni. Molte di queste persone aiutarono gli ebrei per convinzione religiosa o per i loro principi morali ed etici. Tuttavia, Oskar Schindler non era religioso. Nulla nella sua biografia fa pensare a un uomo di integrità morale. Era un avido opportunista, una spia tedesca e un membro del partito nazista. Ebbe numerose relazioni extraconiugali. Gestì male, in molte occasioni, le proprie finanze e non riuscì a ripagare i prestiti che aveva contratto. Schindler aveva 31 anni quando arrivò a Cracovia, nella Polonia occupata dai tedeschi, con l’intenzione di fare fortuna.

Nel corso dei suoi anni a Cracovia, Schindler subì una lenta trasformazione. Alla fine, decise di usare la sua ricchezza e la sua influenza professionale per aiutare gli ebrei.

La contraddizione apparente tra la personalità di Schindler e le sue azioni è uno dei motivi per cui tante persone sono interessate alla sua storia.

Oskar Schindler: Contesto

Oskar Schindler nacque il 28 aprile 1908 a Zwittau, Austria-Ungheria (oggi Svitavy, Repubblica Ceca). Quando l’Impero austro-ungarico crollò, alla fine della Prima Guerra Mondiale, Schindler diventò cittadino della neonata Cecoslovacchia. Schindler era di etnia tedesca. Questo significava che Schindler parlava tedesco e si considerava un tedesco.

Nel 1928, Schindler sposò Emilie Pelzl. Tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta, svolse diversi lavori. Come altri cittadini maschi della Cecoslovacchia, Schindler prestò servizio militare per un breve periodo.

Schindler, il nazista

Sebbene negli anni Trenta Schindler non vivesse nella Germania nazista, il suo coinvolgimento nel movimento nazista risale alla metà di quel decennio. In quel periodo, il sostegno al nazismo stava crescendo tra le persone di etnia tedesca in Cecoslovacchia. Nel 1935, Schindler si unì al Partito tedesco dei Sudeti di Konrad Henlein (Sudetendeutsche Partei). Il coinvolgimento di Schindler con la Germania nazista andò però oltre la sua semplice appartenenza al partito politico.

Nel 1936, Schindler lavorava come spia della Germania nazista; egli era un agente dell’ufficio di intelligence militare della Germania, noto come Abwehr. Nel luglio del 1938, la polizia cecoslovacca lo incarcerò a causa di queste attività sovversive. Schindler, tuttavia, riuscì a evitare ulteriori conseguenze per i suoi crimini. Poco dopo il suo arresto, la Germania nazista annesse la regione dei Sudeti (una regione della Cecoslovacchia in gran parte di lingua tedesca) come parte degli Accordi di Monaco. Di conseguenza, Schindler fu rilasciato dalla prigione nell’ottobre del 1938. Subito dopo, presentò la domanda di iscrizione al partito nazista e, nel febbraio 1939, fu accettato con l’iscrizione provvisoria.

Dopo essere stato rilasciato, Schindler continuò a lavorare per l’Abwehr. Schindler sostenne l’aggressione territoriale della Germania nazista contro la Cecoslovacchia e la Polonia. Nel marzo del 1939, la Germania nazista invase e occupò i territori cechi, che i nazisti governarono successivamente come Protettorato di Boemia e Moravia. Poi, il 1° settembre 1939, la Germania nazista invase la Polonia, dando inizio alla Seconda Guerra Mondiale.

L’acquisizione di aziende di proprietà ebraica da parte di Schindler nella Polonia occupata

Entrance to Oskar Schindler's enamel works in Zablocie, a suburb of Krakow.

Vista dell’ingresso dello stabilimento di prodotti da cucina smaltati di Oskar Schindler a Zablocie, un sobborgo di Cracovia. Polonia, 1939~1944.

Attribuzione:
  • USHMM, courtesy of Leopold Page Photographic Collection
  • US Holocaust Memorial Museum

Dopo l’invasione e l’occupazione tedesca della Polonia, Schindler si trasferì a Cracovia, che era anche stata occupata. All’epoca lavorava ancora per l’Abwehr come agente d’intelligence, anche se il suo incarico preciso non era chiaro.

A Cracovia, Schindler si concentrò sulla speculazione del tempo di guerra. Le autorità naziste tedesche avevano cominciato rapidamente a confiscare le proprietà private, sia dei polacchi ebrei che di quelli non ebrei. Schindler si unì a questo processo di saccheggio diffuso. Alla fine, si appropriò di diverse aziende confiscate, sperando di poterle sfruttare per fare fortuna.

In particolare, Schindler prese prima in gestione e in seguito acquistò la Rekord Ltd., un’azienda ebraica produttrice di stoviglie smaltate. L'acquisizione della Rekord Ltd. da parte di Schindler, nell’autunno del 1939, fu portata a termine attraverso il processo ufficiale di esproprio tedesco.

La fabbrica Rekord Ltd. produceva pentole e padelle smaltate. Schindler cambiò il nome dell'azienda in Deutsche Emailwarenfabrik (Fabbrica tedesca di stoviglie smaltate, o DEF). La fabbrica era spesso chiamata “Emalia” (la parola polacca per “smalto”). Schindler gestiva anche altre due attività a Cracovia, almeno una delle quali era stata sottratta ai proprietari ebrei.

Schindler non era un imprenditore particolarmente abile. Per gestire Emalia, si affidò ad alcuni dei precedenti proprietari, in particolare ad Abraham Bankier. Bankier, che era ebreo, era stato comproprietario della Rekord Ltd. e aveva gestito la fabbrica prima della guerra.

Lavoratori forzati ebrei presso la fabbrica Emalia di Schindler, 19401943

Oskar Schindler sfruttò appieno il sistema di lavoro forzato creato dalle autorità tedesche nella Polonia occupata.

All’inizio, la maggior parte dei lavoratori della fabbrica di Schindler erano polacchi non ebrei. Gli unici ebrei che vi lavoravano erano Bankier e altri manager. A un certo punto, nel 1941 o nel 1942, Schindler iniziò a impiegare nella fabbrica di Emalia lavoratori forzati ebrei provenienti dal ghetto di Cracovia.

Schindler usava lavoratori forzati ebrei perché costavano meno rispetto ai lavoratori polacchi non ebrei. Nella Polonia occupata dalla Germania, i proprietari di fabbriche come Schindler di solito non pagavano i lavoratori forzati ebrei per il loro lavoro. Pagavano, invece, una tariffa di noleggio giornaliera alle SS.

I proprietari delle fabbriche avevano carta bianca per maltrattare e sovraccaricare di lavoro i lavoratori forzati ebrei. Tuttavia, le testimonianze dei sopravvissuti indicano che, all’Emalia, Schindler trattava bene i suoi lavoratori.

L’intervento di Schindler in un’azione di deportazione, giugno 1942

Il maltrattamento e l’omicidio degli ebrei da parte dei tedeschi colpì direttamente Schindler e la sua fabbrica. Nell’estate del 1942, le autorità tedesche iniziarono a deportare migliaia di ebrei dal ghetto di Cracovia al campo di sterminio di Bełżec. A giugno, quattordici lavoratori forzati ebrei dell’Emalia, tra cui Abraham Bankier, furono radunati per essere deportati. Schindler intervenne personalmente per salvarli dalla deportazione. È evidente che aveva bisogno di loro per mantenere in funzione la sua fabbrica. Tuttavia, non è chiaro se in quel momento Schindler conoscesse la destinazione del treno o se fosse al corrente del campo di sterminio di Bełżec. A prescindere dalle motivazioni di Schindler, la vita di quelle persone fu salvata quasi certamente grazie al suo intervento.

I contatti di Schindler con un gruppo di soccorso ebraico

Oltre ai suoi sforzi per aiutare i prigionieri ebrei a Cracovia, Schindler stabilì anche legami con una rete più ampia che cercava di portare aiuto agli ebrei.

A partire dalla fine del 1942, Schindler iniziò a collaborare con il Comitato di Soccorso e Salvataggio, un’organizzazione di aiuti ebraica con sede a Budapest, in Ungheria. L’organizzazione era guidata da ebrei ungheresi, tra cui Joel Brand e Rudolf Kasztner. Schindler lavorò come corriere e aiutò i prigionieri ebrei passando loro denaro, lettere e informazioni.

Nel novembre del 1943, Schindler si recò a Budapest. Lì fornì al Comitato informazioni sull’omicidio di massa degli ebrei nella Polonia occupata dai tedeschi.

Protezione degli ebrei da parte di Schindler durante la distruzione del ghetto di Cracovia, marzo 1943

Schindler fu più direttamente coinvolto nell’aiuto agli ebrei nel 1943. Nel marzo di quell’anno, i tedeschi liquidarono il ghetto di Cracovia e uccisero molti degli abitanti rimasti. Durante la liquidazione del ghetto, Schindler protesse i suoi lavoratori ebrei, invitandoli a passare la notte in fabbrica. Di conseguenza, quei lavoratori ebrei sopravvissero alla brutale azione dei tedeschi che spesso aveva conseguenze fatali. Successivamente, i prigionieri che lavoravano a Emalia furono trasferiti dal ghetto al vicino campo di lavoro forzato di Plaszow.

I motivi che hanno alimentato le mie azioni e il mio cambiamento interiore sono stati la quotidiana testimonianza dell’insopportabile sofferenza del popolo ebraico e la brutalità dell’occupazione... nei territori occupati.
— Oskar Schindler

Emalia diventa un rifugio per i prigionieri ebrei di Plaszow, 19431944

Dopo la liquidazione del ghetto di Cracovia, Schindler continuò a utilizzare lavoratori forzati ebrei presso l’Emalia. Inizialmente, questi lavoratori forzati vivevano nel campo di lavoro di Plaszow e si recavano a lavorare all’Emalia, che si trovava a diversi chilometri di distanza. Successivamente furono ospitati in un campo all’interno della fabbrica di Schindler.

L'amicizia di Schindler con il comandante di Plaszow Amon Göth

A Plaszow, i prigionieri furono sottoposti a gravi privazioni e ad atti di violenza arbitraria sotto la direzione del comandante delle SS Amon Göth. Göth diresse il campo di Plaszow dal febbraio 1943 al settembre 1944. Göth era noto per la crudeltà estrema e sadica. Spesso sparava ai prigionieri dal balcone della sua villa ed eseguiva esecuzioni arbitrarie. Schindler strinse amicizia con Göth e partecipò a feste nella sua villa e poi usò sia questo rapporto personale che la corruzione per ottenere favori dal comandante. Questo permise a Schindler di gestire la sua fabbrica con maggior successo, oltre ad aiutare i prigionieri ebrei.

Campo di Schindler all’Emalia, 19431944

Ad un certo punto, nel 1943, Schindler convinse Göth a permettere ai lavoratori forzati ebrei di vivere stabilmente non a Plaszow ma all’interno dell’Emalia. Il campo che ospitava gli ebrei si trovava dentro al complesso della fabbrica e i lavoratori forzati ebrei che vi vivevano lavoravano per Emalia e per altre tre fabbriche vicine.

Le condizioni del campo Emalia erano molto migliori di quelle del campo principale di Plaszow. Schindler e Julius Madritsch, proprietario di una fabbrica austriaca, procuravano al mercato nero cibo extra per i prigionieri.

A gennaio del 1944, le SS cambiarono la classificazione di Plaszow da campo di lavoro forzato a campo di concentramento. Il campo di Emalia fu ufficialmente chiamato sottocampo Zabłocie. Nell'estate del 1944, il sottocampo ospitava circa 1.450 prigionieri ebrei.

A un certo punto tra il 1943 e il 1944, Schindler aggiunse all’Emalia una fabbrica di armamenti. I prigionieri ebrei costruirono la fabbrica, che fu completata alla fine dell’estate 1944.

La fine del campo di Schindler nell’Emalia, estate 1944

Nell’estate del 1944, l’esercito sovietico avanzò in Polonia e si diresse verso Cracovia. Le autorità tedesche iniziarono a evacuare i prigionieri da Plaszow e dai suoi sottocampi, incluso quello di Emalia. Le autorità ordinarono anche il trasferimento delle fabbriche di armamenti dalla Polonia occupata dai tedeschi all’interno della Germania. Ciò includeva la fabbrica di armamenti di Schindler che era parte dell’Emalia.

Centinaia di prigionieri ebrei furono sottratti dalla protezione di Schindler quando furono inviati dalla fabbrica di Emalia a Plaszow. Molti furono caricati immediatamente in vagoni merci sovraffollati. Successivamente furono trasferiti al campo di concentramento di Mauthausen. Alcuni prigionieri raccontarono poi come Schindler avesse cercato di aiutarli in diversi modi, magari limitati ma comunque importanti, fino all’ultimo momento. Per esempio, egli corruppe Göth e le guardie delle SS affinché dessero acqua ai prigionieri alla stazione di Plaszow e durante il viaggio verso Mauthausen. Una volta che il treno partì da Plaszow, Schindler non poté più aiutare i prigionieri.

Gli sforzi compiuti da Schindler all’Emalia ebbero però effetti positivi importanti anche dopo. Schindler si era infatti assicurato che i prigionieri dell’Emalia fossero protetti e relativamente ben nutriti nella fabbrica. Questo significava che avevano maggiori possibilità di sopravvivere alle condizioni estreme di Mauthausen. 

A questo punto, all’Emalia rimanevano con Schindler solo circa 300 prigionieri ebrei uomini. Il loro compito era quello di aiutare Schindler a smantellare la fabbrica di armamenti e prepararla per il trasferimento in un altro luogo.

Trasferimento della fabbrica di armamenti a Brünnlitz, autunno 1944

Construction of Oskar Schindler's armaments factory in Bruennlitz.

Costruzione della fabbrica di armamenti di Oskar Schindler a Bruennlitz. Cecoslovacchia, ottobre 1944.

Attribuzione:
  • US Holocaust Memorial Museum, courtesy of Leopold Page Photographic Collection

Nell'autunno del 1944, Schindler ricevette il permesso di trasferire la sua fabbrica di armamenti nella città di Brünnlitz (Brněnec) nel Protettorato di Boemia e Moravia (l’attuale Repubblica Ceca).

Il campo della fabbrica di Brünnlitz era un sottocampo del campo di concentramento di Gross-Rosen. Le autorità tedesche trasferirono circa 1.000 prigionieri ebrei da Plaszow a Brünnlitz per lavorare nella fabbrica di Schindler, tra cui 700 uomini e 300 donne. Ai prigionieri ebrei di Plaszow, il trasferimento a Brünnlitz dava una possibilità maggiore di sopravvivere. Le persone inviate in altri campi di concentramento dovettero infatti affrontare condizioni molto più difficili.

Oskar Schindler ha creato una lista?

Oskar Schindler non ha mai creato una lista. Il concetto di “lista di Schindler” è un’espressione coniata per descrivere gli sforzi di salvataggio compiuti da Schindler durante l’Olocausto. Con la lista si fa comunemente riferimento a un elenco di prigionieri salvati da Schindler. Più specificatamente, la lista è spesso associata ai nomi dei prigionieri trasferiti dal campo di concentramento di Plaszow alla fabbrica di Schindler a Brünnlitz.

Non esisteva una singola lista di trasferimento da Plaszow a Brünnlitz. Esistevano liste separate per uomini e donne. I nomi inclusi nelle liste furono modificati diverse volte. Inoltre, queste liste di trasferimento non furono redatte da Schindler, che non aveva l’ultima parola sui nomi. Le liste erano preparate da Marcel Goldberg. Goldberg era un prigioniero funzionario ebreo che prestava servizio come impiegato delle SS nel campo principale di Plaszow e che compilò liste separate di prigionieri e prigioniere da trasferire alla fabbrica di Schindler a Brünnlitz.

Le liste compilate da Goldberg includevano alcuni dei lavoratori ebrei delle fabbriche di Schindler e di quelle di Madritsch, oltre ai loro familiari. Le liste comprendevano anche funzionari ebrei prigionieri di rilievo e le loro famiglie. Alcuni prigionieri riuscirono a corrompere Goldberg e ad essere aggiunti alla lista. Altri invece furono semplicemente fortunati.

La maggior parte delle persone trasferite da Plaszow a Brünnlitz non aveva lavorato per Oskar Schindler presso la fabbrica dell’Emalia. All’epoca, Schindler non conosceva personalmente la maggior parte di loro.

I trasporti dei prigionieri a Brünnlitz, autunno 1944

Il trasporto dei prigionieri da Plaszow a Brünnlitz fu caotico. Durante il trasporto, i prigionieri furono temporaneamente allontanati dalla supervisione di Schindler e lui non poté proteggerli.

I prigionieri uomini furono trasferiti a Brünnlitz passando per Gross-Rosen e arrivarono a Brünnlitz dopo pochi giorni. Tuttavia, le donne furono trasferite passando per Auschwitz-Birkenau, dove furono trattenute per tre settimane. Per le prigioniere, il tempo trascorso ad Auschwitz-Birkenau fu terrificante, pericoloso e degradante. Un’anziana detenuta contrasse il tifo e morì. Le donne giunsero infine al campo di Brünnlitz a metà novembre del 1944. È probabile che Schindler sia intervenuto tramite un messaggero per garantire il loro rilascio. Contrariamente a ciò che viene creduto da molti, egli non vi si recò di persona.

Sia a Gross-Rosen che ad Auschwitz, alcuni prigionieri furono rimossi dalle liste di trasporto di Brünnlitz e sostituiti con altri prigionieri.

Gli sforzi di salvataggio di Schindler a Brünnlitz

I più significativi sforzi di salvataggio compiuti da Schindler avvennero nel campo di Brünnlitz, durante gli ultimi disperati mesi della Seconda Guerra Mondiale. Dall’istituzione del campo nell’ottobre 1944 fino alla sua liberazione nel maggio 1945, Schindler si dedicò a salvare i prigionieri ebrei. Era un’impresa difficile e rischiosa per cui dovette spendere tutta la fortuna che aveva accumulato a Cracovia.

Protezione dei prigionieri dalle SS

Poiché Brünnlitz era un sottocampo di Gross-Rosen, era gestito da un comandante delle SS ed era sorvegliato da uomini delle SS. Schindler temeva costantemente che il comandante delle SS decidesse di liquidare il campo e uccidere i prigionieri ebrei. Per proteggere i prigionieri ebrei dalle SS, Oskar ed Emilie Schindler vivevano in un appartamento sul posto.

Reperimento di cibo e medicinali a Brünnlitz

A Brünnlitz, Emilie Schindler aiutò Oskar a reperire cibo e medicine, che Schindler pagò con i suoi guadagni. Questo fu il primo contributo significativo di Emilie alle attività di salvataggio da parte di Oskar. Anche abitanti locali aiutarono segretamente a fornire cibo ai prigionieri.

Falsificazione dei numeri di produzione per salvare gli ebrei

Lo stabilimento di Brünnlitz fu classificato come fabbrica di armamenti. Questo era essenziale per la sua esistenza. Schindler affermò che i prigionieri erano tutti operai specializzati che producevano armamenti per lo sforzo bellico tedesco. In realtà, non tutti lavoravano nella fabbrica e chi ci lavorava non era molto produttivo. In totale, la fabbrica produsse solo un carico di munizioni.

Con l’aiuto dei prigionieri ebrei Itzhak Stern e Mietek Pemper, Schindler creò dati di produzione falsi per ingannare le autorità naziste tedesche. Questo inganno era necessario per impedire alle SS di chiudere il campo.

Aiuto di altri prigionieri

Quando arrivarono altri prigionieri nella zona, la famiglia Schindler decise di prendersi cura di loro a Brünnlitz. In totale, arrivarono tre trasporti di prigionieri da altri campi. La famiglia Schindler li portò a Brünnlitz, dove ricevettero cure mediche e viveri.

Il 18 aprile 1945, una lista dei prigionieri di Brünnlitz conteneva 1.098 nomi (801 uomini e 297 donne). La lista includeva sia i nomi degli ebrei trasferiti da Plaszow che quelli dei nuovi arrivati. Anche questa lista è talvolta considerata la “Lista di Schindler”.

Liberazione

Il campo di Brünnlitz venne liberato nel maggio 1945. La famiglia Schindler lasciò Brünnlitz il 9 maggio 1945, poco prima dell'arrivo delle truppe sovietiche al campo. I Schindler fuggirono verso ovest, temendo di finire nelle mani dei sovietici. Prima che partisse, i prigionieri ebrei donarono a Oskar un anello d’oro e una dichiarazione firmata che attestava i suoi sforzi per aiutarli. Alla fine, gli Schindler riuscirono a raggiungere la zona americana della parte della Germania che era occupata dagli Alleati.

La vita di Schindler dopo la Seconda Guerra Mondiale

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Schindler e la moglie non poterono tornare in Cecoslovacchia, dove a causa delle sue attività prima della guerra come spia della Germania era considerato un criminale di guerra. Inoltre, le sue origini etniche tedesche lo rendevano sgradito nella Cecoslovacchia del dopoguerra. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il Paese espulse la popolazione di etnia tedesca.

Gli Schindler si stabilirono per diversi anni a Ratisbona, nella zona di occupazione americana della Germania. Lì, dovettero affrontare difficoltà finanziarie. Schindler si rivolse ripetutamente ai suoi ex prigionieri ebrei e alle organizzazioni ebraiche per ricevere aiuto. Inoltre, chiese un risarcimento finanziario all’American Jewish Joint Distribution Committee (il Joint) per il denaro che aveva speso per salvare gli ebrei. Schindler dichiarò di aver speso 2,64 milioni di marchi del Reich (circa un milione di dollari statunitensi dell’epoca). Successivamente, chiese un risarcimento anche al governo della Germania dell'ovest per le perdite subite dalla sua fabbrica.

Nel 1949, Oskar ed Emilie emigrarono in Argentina. Lì, Oskar cercò di avviare un’attività commerciale di successo, ma non ci riuscì e si ritrovò coperto di debiti. Nel 1957, Schindler tornò da solo in Germania. Si separò definitivamente da Emilie, ma non divorziarono. Schindler morì in Germania nell’ottobre del 1974 e fu sepolto in Israele.

Molti degli ebrei che Schindler aveva aiutato rimasero a lui devoti dopo la guerra. Spesso vengono chiamati Schindlerjuden o Ebrei di Schindler.

Come Schindler diventò un nome conosciuto

Oskar Schindler non era famoso durante la Seconda Guerra Mondiale. Il suo nome diventò noto dopo la guerra, grazie agli ebrei di Schindler.

Dal 1940, alcuni ebrei di Schindler iniziarono a rendere pubblica la storia di Schindler. Negli anni successivi del XX secolo, la storia di Schindler apparve su giornali, libri e film. Nel 1957, un saggio di Schindler venne incluso in un libro tedesco su coloro che avevano cercato di aiutare gli ebrei durante l’Olocausto.

Il film Schindler’s List del 1993 rese famoso il nome Oskar Schindler. Diretto da Steven Spielberg, il film ricevette il plauso del pubblico e della critica e vinse sette Oscar, tra cui il premio per il Miglior film, agli Oscar del 1994. Il film di Spielberg era basato in gran parte sul romanzo del 1982 Schindler’s List (originariamente intitolato Schindler’s Ark) di Thomas Keneally. Keneally lavorò a stretto contatto con Leopold Page, uno degli ebrei salvati da Schindler.

Il romanzo e il film hanno introdotto il pubblico americano alla storia di Schindler. Tuttavia, entrambi i resoconti contengono delle imprecisioni.

Schindler come salvatore

La spregiudicatezza e l’opportunismo di Oskar Schindler gli permisero di proteggere in modo efficace i suoi prigionieri ebrei. Tuttavia, queste stesse caratteristiche portarono Schindler a comportarsi in modi meno onorevoli. A causa di ciò, il suo ruolo di salvatore è stato a volte contestato.

Per esempio, negli anni Sessanta, la sua nomina a Giusto tra le Nazioni da parte dello Yad Vashem, l’Istituzione nazionale israeliana per la commemorazione dell’Olocausto, fu oggetto di controversie. Molti ebrei di Schindler appoggiarono la sua candidatura. Tuttavia, due uomini ebrei di Cracovia accusarono Schindler, con prove credibili, di furto e abusi commessi durante i primi anni della Seconda Guerra Mondiale. Nonostante queste accuse, Schindler fu invitato dallo Yad Vashem a piantare un albero in suo onore e la cerimonia si svolse l’8 maggio 1962.

Alla fine del 1963, la commissione che assegnava il titolo di “Giusto tra le Nazioni” decise di non conferire formalmente l’onorificenza a Schindler. Nel 1993, lo Yad Vashem revocò la sua precedente decisione e conferì il titolo sia a Oskar sia a Emilie Schindler.

Oskar Schindler è ricordato ampiamente come un eroico salvatore durante l’Olocausto. La sua storia dimostra le complessità e le sfide legate ai tentativi di salvataggio.

In Yad Vashem, the Israeli national institution of Holocaust commemoration, Oskar Schindler plants a tree in honor of his rescue ...

Oskar Schindler pianta un albero nel Viale dei Giusti tra le Nazioni al Yad Vashem. I Giusti tra le Nazioni sono individui non ebrei onorati dal Yad Vashem, il memoriale dell’Olocausto di Israele, per aver rischiato la propria vita nel tentativo di aiutare gli ebrei durante l’Olocausto.

Attribuzione:
  • US Holocaust Memorial Museum, courtesy of Leopold Page Photographic Collection

Note a piè di pagina

  1. Footnote reference1.

    Nel 1943, il campo dell’Emalia era talvolta chiamato Judenlager (campo per ebrei) o Nebenlager (campo secondario) ed era subordinato a Plaszow.

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