<< Precedente | Risultati della ricerca 101-110 di 1598 per "" | Successivo/a >>
Prima della guerra, in Polonia, la città di Lodz aveva la comunità ebraica più numerosa dopo quella della capitale Varsavia. Le truppe tedesche occuparono Lodz nel settembre del 1939. All'inizio del febbraio del 1940, i Tedeschi crearono un ghetto a Lodz dove ammassarono più di 150.000 Ebrei, costringendoli a vivere in un'area di poco più di due chilometri quadrati. Nel 1941 e 1942 circa 40.000 Ebrei provenienti dall'Europa Centrale e 5.000 Rom (Zingari) furono costretti a trasferirsi nel ghetto. Tra…
Prima della Seconda Guerra Mondiale, Varsavia era uno dei maggiori centri della vita e della cultura ebraiche in Polonia. Durante la guerra, i Nazisti costituirono più di 400 ghetti, all'interno dei quali gli Ebrei erano obbligati a vivere in condizioni di sovraffollamento e di miseria. Il ghetto di Varsavia - il più grande d'Europa - arrivò a contenere fino a 400.000 Ebrei, impegnati in una costante lotta per sopravvivere.
Trovandosi ad affrontare l’orrore nazista, molti Ebrei organizzarono diverse forme di resistenza per opporsi ai tedeschi e ai loro collaboratori. Movimenti clandestini nacquero in più di 100 dei ghetti dell'Europa orientale occupata dai Nazisti. Inoltre, nonostante le condizioni avverse, prigionieri ebrei riuscirono a organizzare varie rivolte in alcuni dei campi di concentramento creati dai Tedeschi. Contemporaneamente, unità partigiane ebraiche operarono in Francia, Belgio, Ucraina, Bielorussia,…
Con il termine Olocausto si indica l’assassinio di sei milioni di Ebrei, e di milioni di altre persone, attuato dai Nazisti e dai loro collaboratori durante la Seconda Guerra Mondiale. Le uccisioni in massa ebbero inizio con la fucilazione dei civili ebrei durante l’invasione tedesca dell’Unione Sovietica, nel giugno del 1941. Alla fine di quello stesso anno, i Tedeschi cominciarono a deportare gli Ebrei nei campi di sterminio che erano stati creati nella Polonia occupata. Nel corso della guerra, che…
Se è vero che la maggior parte della popolazione europea rimase immobile di fronte all'Olocausto, a causa della paura o dell’indifferenza, una coraggiosa minoranza rischiò invece la propria vita per aiutare gli Ebrei nei paesi occupati dai Nazisti. Tale aiuto assunse via via diverse forme. Ad esempio, nell’autunno del 1943 la Resistenza danese riuscì a trasferire nella Svezia rimasta neutrale quasi tutta la popolazione ebraica residente in Danimarca. In altri paesi, invece, chiese, orfanotrofi e…
Uno dei documenti principali per calcolare il numero delle vittime del programma nazista chiamato "Eutanasia" è il registro scoperto in un classificatore dalle truppe americane nel 1945, nel centro di sterminio di Hartheim, Austria. La pagina di destra riporta in dettaglio il numero di pazienti che furono "disinfettati" ogni mese del 1940. L'ultima colonna indica che 35.224 persone furono uccise quell'anno.
Un affidavit firmato da Rudolf Hoess attesta l'uccisione nelle camere a gas dei prigionieri Ebrei di Auschwitz, quando Hoess era il comandante del centro di sterminio. Il testo in tedesco dice: "Dichiaro sotto giuramento che dal 1941 al 1943, durante il periodo in cui ero comandante del Campo di Concentramento 2 di Auschwitz, milioni di Ebrei furono messi a morte nelle camere a gas e mezzo milione eliminato con altri mezzi. Rudolf Hoess. 14 maggio 1946." La confessione è firmata anche da Josef Maier,…
In questo articolo del Times di Londra, il giornalista Philip Graves mette a confronto alcuni passi dell'opera "Dialogo all'inferno tra Machiavelli e Montesquieu" (1864) con i "Protocolli degli Anziani di Sion", allo scopo di dimostrare come i Protocolli non fossero che un plagio. Altre ricerche rivelarono che uno dei capitoli del romanzo prussiano, "Biarrtiz", di Hermann Goedsche, era anche servito ad "ispirare" i Protocolli. Times, (Londra), 17 agosto 1921.
In questo articolo del Times di Londra, il giornalista Philip Graves mette a confronto alcuni passi dell'opera "Dialogo all'inferno tra Machiavelli e Montesquieu" (1864) con i "Protocolli degli Anziani di Sion", allo scopo di dimostrare come i Protocolli non fossero che un plagio. Altre ricerche rivelarono che uno dei capitoli del romanzo prussiano, "Biarrtiz", di Hermann Goedsche, era anche servito ad "ispirare" i Protocolli. Times, (Londra), 17 agosto 1921.
In questo articolo del Times di Londra, il giornalista Philip Graves mette a confronto alcuni passi dell'opera "Dialogo all'inferno tra Machiavelli e Montesquieu" (1864) con i "Protocolli degli Anziani di Sion", allo scopo di dimostrare come i Protocolli non fossero che un plagio. Altre ricerche rivelarono che uno dei capitoli del romanzo prussiano, "Biarrtiz", di Hermann Goedsche, era anche servito ad "ispirare" i Protocolli. Times, (Londra), 17 agosto 1921.
We would like to thank Crown Family Philanthropies and the Abe and Ida Cooper Foundation for supporting the ongoing work to create content and resources for the Holocaust Encyclopedia. View the list of all donors.