Dopo che i Tedeschi ebbero occupato Vilnius, nel 1941, Lily fu costretta a trasferirsi nel ghetto. Qui venne obbligata a lavorare fino a quando il ghetto non fu liquidato nel 1943 e lei fu deportata nel campo di Kaiserwald, vicino a Riga, in Lettonia. Da lì Lily fu poi mandata a lavorare nel campo di Duenawerke, che era principalmente destinato ai lavori forzati. Successivamente venne deportata nel campo di Stutthof, in nave, attraverso il Mar baltico, e di nuovo trasferita in un campo adibito ai lavori forzati, lì vicino. Lily venne infine liberata nel 1945 durante una marcia della morte che terminò a Krumau, una città nella Prussia Orientale.
Noi sapevamo che l'unico modo per sopravvivere era se stavamo davanti - tra i primi. Perché se stavi dietro e non riuscivi a camminare a passo con la colonna, ti sparavano e basta. A un certo punto vidi alcune ragazze giovani, che avevano camminato e camminato, bloccarsi di colpo, le gambe rigide; sembravano solo mummie congelate che cadevano a faccia avanti nella neve. Così i Tedeschi non dovevano neanche sparare. Era così che cadevano. A un certo punto, una delle mie amiche cominciò a sentirsi male e allora noi la sorreggemmo, io da una parte e un'altra amica dalla parte opposta; e praticamente la trascinavamo... praticamente... lei non poteva... le sue gambe erano congelate. Poi la guardia ci notò e lui... lui ordinò alla colonna di fermarsi, poi la portò in un campo di rape e sentimmo uno sparo. Le sparò proprio lì, sul posto.
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