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Cartelli vietanti l'accesso agli Ebrei, come quello raffigurato qui, erano affissi nei luoghi pubblici (inclusi parchi, teatri, cinema e ristoranti) in tutta la Germania nazista. Questo avviso, in lingua tedesca, dice: "Qui non vogliamo gli Ebrei".
Avviso affisso nel 1939 all'Hotel Reichshof, Amburgo (Germania). L'annuncio, in rosso, informa gli ospiti Ebrei dell'albergo che è loro vietato accedere al ristorante, al bar e ai saloni. L'amministrazione dell'hotel richiede che gli Ebrei consumino i pasti nelle loro stanze. In accordo alle leggi di Norimberga del 1935, in Germania gli Ebrei erano sistematicamente esclusi dai luoghi pubblici.
Libri antisemiti per bambini, pubblicati nel 1936 a Norimberga, in Germania. Il titolo, in tedesco, tradotto letteralmente significa: "Ci si può fidare di una volpe nella brughiera come della parola di un Ebreo: un volume illustrato per giovani e adulti". La copertina ritrae una volpe nella brughiera e la caricatura di un Ebreo che presta giuramento.
Le autorità tedesche di polizia rilasciarono questo passaporto a Erna "Sara" Schlesinger l'8 luglio 1939, a Berlino. La prima pagina illustra le leggi tedesche che facilitavano l'identificazione degli Ebrei in Germania. A partire dal 1938, la legge germanica richiese che tutte le donne ebree indicassero "Sara" come secondo nome su tutti i documenti ufficiali. Gli uomini ebrei invece dovevano indicare il nome "Israel". La lettera "J" (che indicava il termine "Jude", cioè Ebreo in lingua tedesca) veniva stampigliata in rosso sui passaporti degli Ebrei che erano anche cittadini tedeschi. Nel 1939, Erna Schlesinger emigrò negli Stati Uniti.
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