Nel 1939, Agnes si trovava in Svizzera, per studiare il francese, ma tornò a Budapest nel 1940. Dopo che i Tedeschi occuparono l'Ungheria nel 1944, Agnes trovò rifugio nell'ambasciata svedese dove cominciò a lavorare per il diplomatico svedese Raoul Wallenberg, aiutandolo nei suoi sforzi per salvare gli Ebrei di Budapest, sforzi che comprendevano la distribuzione di lasciapassare (Schutzpaesse). Quando i sovietici entrarono a Budapest, Agnes decise di andare in Romania. Dopo la guerra, andò in Svezia e poi in Australia, prima di trasferirsi negli Stati Uniti.
Espandi l’immagineI Tedeschi invasero l'Olanda nel maggio 1940. Circa un anno più tardi, a Hetty e altri bambini ebrei venne proibito di frequentare le scuole. Nel 1942 i Tedeschi confiscarono l'attività del padre di Hetty, il quale successivamente riuscì ad evitare che l'intera famiglia venisse inclusa in un rastrellamento del 1943 facendola passare per Sefardita. Dopo di che, il padre di Hetty decise che la famiglia dovesse lasciare Amsterdam e così Hetty si nascose presso una famiglia nel sud dell'Olanda. Sia Hetty che i suoi genitori sopravvissero alla guerra.
Espandi l’immagineBlanka era l'unica figlia di una famiglia molto unita che risiedeva a Lodz, in Polonia. Dopo la morte del padre, avvenuta nel 1937, e dopo l'invasione tedesca della Polonia, Blanka e sua madre rimasero a Lodz con la nonna di Blanka, che non era più in grado di viaggiare. Nel 1940, insieme ad altri parenti, furono poi obbligati a trasferirsi nel ghetto della città. Lì, Blanka lavorò prima in una panetteria e poi, con sua madre, in uno degli ospedali del ghetto, dove le due donne rimasero fino agli ultimi mesi del 1944, quando vennero deportate nel campo di concentramento di Ravensbrueck, in Germania. Da Ravensbrueck, Blanka e sua madre vennero quindi trasferite in un sottocampo di Sachsenhausen. Blanka fu obbligata a lavorare in una fabbrica di aeroplani (Arado-Werke), mentre sua madre venne infine spostata in un altro campo ancora. Dopo la liberazione da parte dell'esercito sovietico, nella primavera del 1945, Blanka, riuscì a tornare a Lodz, cercando riparo nelle case abbandonate, lungo la strada; una volta arrivata, scoprì che nessuno dei suoi parenti, inclusa sua madre, era sopravvissuto. Allora Blanka si trasferì prima a Berlino, poi in un campo profughi e infine, nel 1947, emigrò negli Stati Uniti.
Espandi l’immagineEntrambi i genitori di Charlene erano leader della comunità ebraica locale e la famiglia era molto attiva nella vita pubblica. Il padre di Charlene era professore di filosofia all'Università Statale di Lvov. La Seconda Guerra Mondiale cominciò con l'invasione della Polonia da parte della Germania, il 1° settembre 1939, ma la cittadina dove viveva Charlene si trovava nella parte orientale del paese, quella che venne occupata dall'Unione Sovietica, in accordo con il Patto Russo-Tedesco dell'agosto 1939. Durante l'occupazione sovietica, la famiglia rimase nella propria casa e il padre di Charlene continuò ad insegnare. I Tedeschi invasero poi l'Unione Sovietica nel giugno 1941; dopo l'occupazione della città, il padre di Charlene venne arrestato e lei non lo rivide più. Poi, Charlene, sua madre e sua sorella furono obbligate a trasferirsi nel ghetto che i Tedeschi avevano istituito a Horochow. Nel 1942 Charlene e sua madre scapparono dal ghetto, perché avevano sentito che i Tedeschi stavano per distruggerlo. Sua sorella cercò di nascondersi separatamente e anche di lei non si seppe più nulla. Charlene e sua madre si nascosero nella boscaglia lungo il fiume e diverse volte evitarono di essere scoperte immergendosi nell'acqua. Si nascosero per diversi giorni, ma una mattina Charlene si svegliò e scoprì che anche sua madre era scomparsa. Charlene riuscì a sopravvivere nascondendosi nei boschi intorno a Horochow e fu poi liberata dalle truppe sovietiche. Piu tardi, emigrò negli Stati Uniti.
Espandi l’immagineNel maggio del 1940, quando i Tedeschi invasero l'Olanda, Tina era iscritta all'università di medicina. Insieme ad altri membri del sua associazione universitaria, si unì al movimento clandestino e fin dall'inizio della guerra cominciò a nascondere gli Ebrei in casa sua. In seguito, Tina lavorò anche come corriere per la resistenza, aiutò a far fuggire i bambini dai ghetti e procurò nascondigli e passaporti falsi ai fuggitivi.
Espandi l’immagineNel maggio del 1940, quando i Tedeschi invasero l'Olanda, Tina era iscritta all'università di medicina. Insieme ad altri membri del sua associazione universitaria, si unì al movimento clandestino e fin dall'inizio della guerra cominciò a nascondere gli Ebrei in casa sua. In seguito, Tina lavorò anche come corriere per la resistenza, aiutò a far fuggire i bambini dai ghetti e procurò nascondigli e passaporti falsi ai fuggitivi.
Espandi l’immagineNel 1933 la famiglia di Barbara si trasferì in Olanda, ad Amsterdam, dove fece amicizia con Anna Frank e la sua famiglia. Poi, nel 1940, i Tedeschi invasero l'Olanda. Attraverso il suo ragazzo, che aveva contatti con la Resistenza, Barbara riuscì ad ottenere documenti falsi per se stessa; sua madre, suo padre e sua sorella vennero invece deportati prima nel campo di Westerbork e poi ad Auschwitz. Barbara sopravvisse grazie ai documenti contraffatti e lavorò per la Resistenza aiutando gli Ebrei a rifugiarsi in luoghi segreti e nascondendo anche alcuni di loro in un appartamento che aveva potuto affittare grazie alla sua falsa identità.
Espandi l’immaginePreben era nato in una famiglia Protestante di Snekkersten, un paesino di pescatori. Quando i Tedeschi invasero la Danimarca nel 1940, Preben diventò un corriere della Resistenza. Nell'ottobre del 1943, quando la Gestapo (la Polizia Segreta tedesca) cominciò a dare la caccia agli Ebrei anche in Danimarca, Preben iniziò ad aiutare i profughi, nascondendoli nelle case vicino alla spiaggia e poi accompagnandoli alle barche che li avrebbero condotti in Svezia. Preben stesso dovette infine fuggire in Svezia, nel 1943. Tornò in Danimarca nel maggio del 1945.
Espandi l’immaginePreben era nato in una famiglia Protestante di Snekkersten, un paesino di pescatori. Quando i Tedeschi invasero la Danimarca nel 1940, Preben diventò un corriere della Resistenza. Nell'ottobre del 1943, quando la Gestapo (la Polizia Segreta tedesca) cominciò a dare la caccia agli Ebrei anche in Danimarca, Preben iniziò ad aiutare i profughi, nascondendoli nelle case vicino alla spiaggia e poi accompagnandoli alle barche che li avrebbero condotti in Svezia. Preben stesso dovette infine fuggire in Svezia, nel 1943. Tornò in Danimarca nel maggio del 1945.
Espandi l’immagineNel 1939, Agnes si trovava in Svizzera, per studiare il francese, ma tornò a Budapest nel 1940. Dopo che i Tedeschi occuparono l'Ungheria, nel 1944, Agnes trovò rifugio nell'ambasciata svedese dove cominciò a lavorare per il diplomatico svedese Raoul Wallenberg, aiutandolo nei suoi sforzi per salvare gli Ebrei di Budapest, sforzi che comprendevano la distribuzione di lasciapassare (Schutzpaesse). Quando i sovietici entrarono a Budapest, Agnes decise di andare in Romania. Dopo la guerra, andò in Svezia e poi in Australia, prima di trasferirsi negli Stati Uniti.
Espandi l’immagineNel 1944 i Tedeschi occuparono la città dove viveva David, che precedentemente era stata annessa dall'Ungheria. David venne deportato ad Auschwitz e, insieme a suo padre, portato a Plaszow. Successivamente venne trasferito nel campo di Gross-Rosen e quindi a Reichenbach (Lagenbielau). David fu una delle uniche tre persone, sulle 150 stipate in un vagone bestiame, a sopravvivere al trasporto a Dachau. Egli venne infine liberato dopo una marcia della morte da Innsbruck verso la linea del fronte dove Tedeschi e Americani stavano combattendo.
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