L’uso di gas tossici per lo sterminio (Versione ridotta)

Interior of a gas chamber at the Majdanek camp. Majdanek, Poland, after July 24, 1944.

L'interno di una camera a gas nel campo di Majdanek. Majdanek, Polonia, dopo il 24 luglio 1944.

Attribuzione:
  • Archiwum Panstwowego Muzeum na Majdanku

I Nazisti cominciarono a sperimentare l’uso di gas tossici per le uccisioni di massa alla fine del 1939, quando utilizzarono il monossido di carbonio puro prodotto chimicamente per eliminare i malati di mente (“Programma Eutanasia”). Dopo l’invasione dell’Unione Sovietica, iniziata nel giugno del 1941, e i massacri compiuti dalle Einsatzgruppen (Unità Mobili di Sterminio o Squadre della Morte), i Nazisti cominciarono a sperimentare le camere a gas mobili, cioè furgoni ermeticamente sigillati i cui tubi di scappamento terminavano all’interno dei veicoli. Le Einsatzgruppen uccisero con questo sistema centinaia di migliaia di persone, per la maggior parte Ebrei, Rom (Zingari) e malati di mente. Nel 1941, le SS arrivarono però alla conclusione che la deportazione degli Ebrei nei campi di sterminio (dove venivano uccisi con il gas) fosse il modo più efficiente di realizzare la “Soluzione Finale”. Quello stesso anno, i Nazisti aprirono il campo di Chelmo, in Polonia, dove gli Ebrei della zona di Lodz e numerosi Rom furono eliminati nelle camere a gas mobili.

Facilities equipped with gas chambers, 1939-1944
Attribuzione:
  • US Holocaust Memorial Museum

Nel 1942, nei centri di sterminio di Belzec, Sobibor e Treblinka, tutti situati in Polonia, iniziò l’eliminazione sistematica dei prigionieri nelle camere a gas per mezzo del monossido di carbonio prodotto da motori diesel. Dopo essere stati “scaricati” dai vagoni bestiame, ai detenuti veniva detto che dovevano sottoporsi alla disinfestazione in apposite “docce”. I Nazisti e le guardie ucraine, a volte, gridavano contro le loro vittime e le picchiavano, obbligandole allo stesso tempo ad entrare nelle “docce” tenendo le braccia in alto, così da far entrare il più alto numero di persone all’interno della camera a gas. Infatti, più le camere erano stipate, più in fretta i prigionieri morivano soffocati. I Nazisti cercarono costantemente mezzi più efficaci per lo sterminio. Nel campo di Auschwitz, in Polonia, condussero esperimenti con il gas Zyklon B in pastiglie (che in precedenza venivano usate per la fumigazione) il quale diventava letale una volta esposto all’aria. Ad Auschwitz, queste pastiglie si dimostrarono il metodo più veloce per uccidere con il gas e furono quindi scelte come mezzo di sterminio; nel momento di maggiore intensità delle deportazioni, il numero di Ebrei uccisi giornalmente raggiunse le 6.000 unità. Anche altri campi di concentramento, come quelli di Stutthof, Mauthausen, Sachsenhausen e Ravensbrück, nonostante non fossero stati progettati espressamente come campi di sterminio erano però dotati di camere a gas, seppure di dimensioni più piccole.

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