An assembly point (the Umschlagplatz) in the Warsaw ghetto for Jews awaiting deportation. Warsaw, Poland, between 1940 and 1943.

Quali categorie di persone furono prese di mira dai nazisti?

La Germania nazista perseguitò, brutalizzò e uccise milioni di persone in nome dell’ideologia nazista. In alcuni casi, si servì dell’aiuto e del sostegno dei suoi alleati e collaboratori.

Eventi principali

  • 1

    La Germania nazista svuotò di qualunque valore e negò l’umanità di intere categorie di persone in nome dell’ideologia nazista, che era razzista, antisemita e ultranazionalista.

  • 2

    I nazisti consideravano gli ebrei il loro nemico numero uno. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Germania nazista e i suoi alleati e collaboratori uccisero sei milioni di ebrei nel genocidio oggi conosciuto come Olocausto.

  • 3

    Oltre al genocidio degli ebrei europei, i nazisti presero di mira anche altre categorie di persone considerate come una minaccia o un vero e proprio nemico.

La Germania nazista perseguitò, maltrattò e uccise intere categorie di persone solo perché li considerava una minaccia o un vero e proprio nemico. I nazisti consideravano gli ebrei il loro principale nemico e presero di mira uomini, donne e bambini ebrei con una determinazione che non conobbe tregua. La vastità del terrore provocato e l’altissimo numero di perdite umane fanno però sorgere alcune domande: quali categorie di persone furono prese di mira dai nazisti? E perché proprio quelle? 

I nazisti erano radicalmente antisemiti e per questo presero di mira gli ebrei. Fin dall’inizio, il regime nazista tedesco adottò misure volte a escludere, impoverire e discriminare in modo spietato e implacabile gli ebrei in Germania. Durante la Seconda Guerra Mondiale, questa politica si intensificò fino a culminare nello sterminio di massa. In totale, i nazisti, insieme ai loro alleati e collaboratori, uccisero sei milioni di ebrei in un genocidio oggi noto come Olocausto. 

Oltre al genocidio degli ebrei europei, i nazisti perseguitarono, maltrattarono e uccisero altre categorie di persone. In alcuni casi, si servirono dell’aiuto dei loro alleati e collaboratori.

I nazisti presero di mira persone appartenenti ai seguenti gruppi (elencati in ordine alfabetico per agevolare la lettura): 

  • civili (non ebrei) accusati di disobbedienza, resistenza o attività partigiane; 
  • omosessuali, bisessuali e altri uomini accusati di omosessualità, in Germania; 
  • oppositori politici e dissidenti in Germania; 
  • persone ai margini della società tedesca, etichettate in modo dispregiativo come “asociali” o “criminali di professione”; e 
  • persone con disabilità; 
  • persone nere in Germania;
  • polacchi; 
  • prigionieri di guerra sovietici; 
  • rom e altre persone etichettate in modo dispregiativo come “zingari”; 
  • Testimoni di Geova. 

Perché i nazisti presero di mira intere categorie di persone perseguitandole e uccidendole?

Chart of Prisoner Markings

Rappresentazione grafica dei contrassegni dei prigionieri utilizzati nei campi di concentramento tedeschi. Dachau, Germania, 1938-1942 circa.

A partire dal 1937-1938, le SS crearono un sistema di codifica dei contrassegni usati per classificare i prigionieri nei campi di concentramento. Cuciti sulle divise, i distintivi colorati identificavano il motivo dell’incarcerazione di un individuo, con alcune variazioni tra i diversi campi. I nazisti usavano questo sistema per illustrare i contrassegni dei prigionieri nel campo di concentramento di Dachau.

Attribuzione:
  • KZ Gedenkstaette Dachau

La Germania nazista negò umanità e valore ad intere categorie di persone, in nome dell’ideologia nazista. Con ideologia si intende l’insieme di convinzioni su come funzioni il mondo. L’ideologia nazista era razzista, antisemita e ultranazionalista e si basava su una serie di concetti preesistenti. Questi concetti includevano il razzismo, il nazionalismo, l’antisemitismo, l’anticomunismo, l’odio contro gli zingari, e l’eugenetica. I nazisti raggrupparono questi concetti e li portarono ad estremi distruttivi e omicidi. 

I nazisti valutavano le persone in base a criteri biologici, razziali, politici e sociali. Secondo la loro ideologia, alcune categorie, come gli ebrei e i rom, costituivano una minaccia di tipo razziale che contaminava la purezza del popolo tedesco. Altri, come le persone con disabilità, venivano considerati una minaccia di tipo biologico. I nazisti erano convinti che potessero compromettere la salute genetica del popolo tedesco. Altri ancora erano considerati una minaccia sociale, politica e/o ideologica al controllo assoluto nazista in Germania e altrove. Durante la Seconda Guerra Mondiale (1939-1945), i nazisti conquistarono gran parte dell’Europa. Trattarono i nemici reali e presunti come vere e proprie minacce alla propria esistenza. Tra le persone prese di mira dai nazisti in quanto considerate una minaccia alla loro esistenza vi furono i membri dell’élite polacca, i prigionieri di guerra sovietici e i membri della Resistenza. Durante la guerra, la Germania nazista portò a termine il genocidio degli ebrei europei e commise molte altre atrocità di massa. 

Perché i nazisti presero di mira gli ebrei?

I nazisti perseguitarono e uccisero milioni di ebrei perché erano profondamente antisemiti. Questo significa che avevano dei pregiudizi nei confronti degli ebrei e arrivavano fino ad odiarli. 

L’intenso odio verso gli ebrei spinse i nazisti a cercare ossessivamente il modo di rendere la Germania, e in definitiva l’Europa, “libera dagli ebrei” (“judenrein”). A partire dal 1933, il regime nazista tedesco adottò una serie di leggi discriminatorie per estromettere gli ebrei dalla comunità tedesca.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, i leader nazisti radicalizzarono il trattamento degli ebrei europei. Le loro azioni passarono dalla persecuzione allo sterminio di massa. Nel 1939 i tedeschi invasero la Polonia. Poco dopo, le autorità della Germania nazista segregarono gli ebrei nei ghetti dove molti di loro morirono a causa delle malattie, della fame e dei maltrattamenti brutali. Dopo l’attacco del 1941 all’Unione Sovietica da parte della Germania, i nazisti e i loro alleati e collaboratori iniziarono le fucilazioni di massa di intere comunità ebraiche nell’Europa orientale occupata. Tra il 1941 e il 1942, la Germania nazista creò dei campi di sterminio per uccidere gli ebrei utilizzando gas venefici. Con l’aiuto dei loro alleati e collaboratori, portarono alla morte ebrei di tutte le età. 

I nazisti, insieme ai loro alleati e collaboratori, uccisero sei milioni di ebrei. La persecuzione e l’uccisione sistematica degli ebrei europei è oggi nota come Olocausto. L’implacabile fissazione dei nazisti di perseguitare e infine annientare il popolo ebraico ha reso l’Olocausto unico tra le atrocità della Germania nazista. 

In che modo i nazisti presero di mira categorie di persone non ebree? 

I nazisti presero di mira gli ebrei e anche altre categorie di persone in modi diversi, ma che a volte si sovrapponevano. In alcuni casi, si servirono dell’aiuto dei loro alleati e collaboratori. 

I nazisti presero di mira i gruppi di persone elencati di seguito combinando diverse forme di persecuzione:

  • detenzione senza processo nei campi di concentramento; 
  • discriminazione sulla base della presunta identità razziale;
  • tortura, compresi esperimenti medici disumani; 
  • sterilizzazione forzata; e/o 
  • sterminio di massa. 

Non tutte quelle categorie furono sottoposte a tutte queste forme di persecuzione e brutalità. Ad esempio, i nazisti presero di mira alcuni gruppi di persone attraverso la discriminazione e l’ingiusta detenzione, ma non con l’omicidio di massa. 

Inoltre, i nazisti non presero di mira queste categorie con la stessa intensità. Per tutti i dodici anni del regime nazista, gli ebrei rimasero il principale nemico e bersaglio dei nazisti. In diversi momenti, i nazisti rivolsero la loro attenzione anche ad altre categorie di persone. I tempi e l’intensità della persecuzione nazista si basarono su una serie di fattori e sulla loro evoluzione, tra cui l’ideologia nazista e la realtà storica (come per esempio la guerra). In tutti i casi, però, i nazisti si comportarono con estrema crudeltà.

Per agevolare la consultazione, di seguito è riportato un elenco in ordine alfabetico di categorie di persone non ebree perseguitate e/o uccise dai nazisti. Ogni sezione spiega come e perché i tedeschi presero di mira uno specifico gruppo di persone non ebree. 

Civili (non ebrei) accusati di disobbedienza, resistenza o attività partigiane 

Durante la Seconda Guerra Mondiale, le autorità della Germania nazista brutalizzarono e uccisero civili innocenti nel tentativo di eliminare la resistenza all’occupazione tedesca. In tutta l’Europa occupata, i tedeschi e i loro alleati e collaboratori presero di mira i membri, o presunti tali, dei vari gruppi della resistenza, arrestando, torturando, detenendo e talvolta giustiziando migliaia di persone. I tedeschi presero di mira anche civili non tedeschi, compresi i lavoratori forzati stranieri, che violavano decreti, politiche o altri regolamenti emanati dalla Germania. 

I tedeschi eseguivano anche punizioni collettive. Insieme ai loro alleati e collaboratori, uccisero e massacrarono civili innocenti, definendo tali omicidi “azioni di rappresaglia” o “misure di pacificazione antipartigiane”. Durante questi massacri, rasero al suolo interi villaggi, spesso uccidendone tutti gli abitanti. Questo tipo di terrore fu molto più comune nell’Europa orientale e meridionale occupate dai tedeschi che nell’Europa occidentale e centrale. Nella Polonia occupata e nei territori occupati dell’Unione Sovietica, le violenze naziste furono particolarmente crudeli e indiscriminate. In totale, centinaia di migliaia di persone furono vittime di massacri per rappresaglia. Le vittime inclusero bielorussi, greci, italiani, polacchi, russi, serbi, ucraini e altri. 

Emarginati sociali in Germania 

Alcuni tedeschi furono perseguitati dal regime nazista perché considerati degli emarginati sociali. Furono prese di mira persone emarginate e povere, nonché persone con determinati precedenti penali. Il regime nazista tedesco si riferiva a questi tedeschi con i termini dispregiativi di “asociali” (Asozialen) e “criminali di professione” (Berufsverbrecher). Chi veniva additato come “asociale” spesso non aveva una fissa dimora o un lavoro stabile. Molti erano stati arrestati più volte per accattonaggio, vagabondaggio o prostituzione. I nazisti li consideravano biologicamente inferiori e/o socialmente “devianti”. Le persone etichettate come “criminali di professione” di solito avevano precedenti penali per reati patrimoniali e molte erano recidive. Alcune, però, non erano mai state accusate di alcun reato. 

Il regime nazista tedesco maltrattò crudelmente le persone che considerava ai margini della società, arrivando spesso a sterilizzarle a forza. Queste persone furono anche imprigionate ingiustamente e per un tempo indefinito nei campi di concentramento. Qui, chi era additato come “asociale” doveva indossare un distintivo nero. Chi invece veniva imprigionato come “criminale di professione” doveva indossare un distintivo verde. Decine di migliaia di persone etichettate come “asociali” o “criminali di professione” morirono a causa delle politiche naziste. 

Omosessuali, bisessuali e altri uomini accusati di omosessualità in Germania

Il regime nazista tedesco perseguitò omosessuali, bisessuali e altri ancora come parte della sua campagna contro l’omosessualità maschile. I nazisti erano notoriamente omofobi e vedevano l’omosessualità come una minaccia alla crescita demografica e quindi al destino del popolo tedesco. Decine di migliaia di uomini furono arrestati ai sensi del Paragrafo 175. Il Paragrafo 175 era la legge del Codice penale tedesco che proibiva le relazioni sessuali tra uomini. In Germania non esisteva una legge analoga che vietasse i rapporti sessuali tra donne. Tuttavia, i nazisti crearono un clima di restrizioni e paura anche per molte donne lesbiche. 

Tra 5.000 e 15.000 uomini furono imprigionati nei campi di concentramento come criminali “omosessuali” (“homosexuell”). Alcuni uomini accusati di omosessualità furono costretti alla castrazione. Questo gruppo di prigionieri doveva indossare un triangolo rosa sulle divise del campo come parte del sistema di classificazione dei prigionieri. Centinaia, o forse migliaia, morirono. 

Oppositori politici e dissidenti in Germania

La Germania nazista perseguitò gli oppositori politici e i dissidenti tedeschi che si opponevano apertamente al partito o al regime nazista. Subito dopo essere saliti al potere, i nazisti sferrarono un attacco alla democrazia tedesca. Arrestarono e maltrattarono decine di migliaia di leader dei partiti politici avversari, soprattutto comunisti e socialdemocratici. I nazisti trasformarono la Germania da una democrazia dove regnava la libertà di parola e di stampa a una dittatura che vietava qualsiasi forma di dissenso. Molti tedeschi appoggiarono questa trasformazione e abbracciarono il regime. Tuttavia, una piccola minoranza scelse di opporsi per motivi etici, religiosi, politici o di altro tipo. 

Chi prendeva posizione contro i nazisti veniva punito. Molti oppositori furono rinchiusi nei campi di concentramento come prigionieri politici, dove dovevano indossare un distintivo rosso sull’uniforme del campo. Il regime definiva in modo molto largo ciò che costituiva un tradimento o un’attività sovversiva. Ad esempio, raccontare una barzelletta su Adolf Hitler poteva essere motivo di arresto e persino di esecuzione. Durante la Seconda Guerra Mondiale, i tedeschi sorpresi a praticare forme di resistenza attiva furono spesso giustiziati. Decine di migliaia di oppositori politici e dissidenti tedeschi furono uccisi. 

Persone con disabilità

La Germania nazista perseguitò e eliminò le persone con disabilità perché le considerava biologicamente inferiori. Per eliminare questa presunta minaccia ereditaria, il regime nazista tedesco attuò una forma radicale di eugenetica. Nel 1933, promulgò la cosiddetta Legge sulla Salute Ereditaria, che portò alla sterilizzazione forzata di circa 400.000 persone a cui erano state diagnosticate alcune disabilità considerate ereditarie. 

Nel 1939, il regime nazista iniziò a uccidere i bambini nati con certe disabilità. Poco dopo, le autorità cominciarono a sterminare anche gli adulti disabili in cura presso strutture istituzionali e di cura. Medici e infermieri tedeschi perpetrarono questi omicidi come parte del Programma Eutanasia (nome in codice Aktion T-4). Le autorità uccisero decine di migliaia di disabili nelle camere a gas dei campi di sterminio del Programma Eutanasia. A volte agirono somministrando dosi letali di farmaci, altre volte facendole morire di fame. Le unità tedesche fucilarono anche persone con disabilità nell’Europa orientale occupata. In totale, furono uccisi circa 250.000-300.000 disabili. 

Persone nere in Germania 

Slide shown during lectures at the State Academy for Race and Health in Dresden

La figlia di una donna tedesca bianca e di un soldato francese nero fotografata insieme alle compagne di classe. Monaco, 1936. Questa diapositiva era inclusa nelle lezioni di genetica, etnologia e selezione razziale alla State Academy for Race and Health di Dresda, in Germania.

Attribuzione:
  • Library of Congress

Le persone nere in Germania divennero vittime del regime nazista perché i nazisti le consideravano una razza inferiore. Quando i nazisti salirono al potere nel 1933, in Germania vivevano diverse migliaia di persone nere. I nazisti applicarono le leggi razziali di Norimberga anche a questo gruppo di persone. Si riferivano ai neri con l’appellativo dispregiativo “Neger und ihre Bastarde” (“i negri e i loro bastardi”). Le persone prese di mira perché appartenenti a questo gruppo comprendevano africani, afroamericani, cittadini multirazziali e altre persone considerate nere dal punto di vista razziale e che vivevano in Germania. Questo gruppo comprendeva centinaia di bambini multirazziali nati nella regione della Renania tedesca nel periodo tra le due guerre. Questi bambini avevano diverse origini etniche (tra cui araba e vietnamita). Tuttavia, furono tutti etichettati come neri e chiamati in modo dispregiativo i “Bastardi della Renania”. 

Anche se non esisteva un programma centralizzato e sistematico che prendesse di mira le persone nere in Germania per sterminarle, molte di queste furono imprigionate, sterilizzate a forza e uccise dai nazisti. Un numero sconosciuto di persone appartenenti a questa categoria, forse centinaia, morirono. 

Polacchi

Durante la Seconda Guerra Mondiale, anche i polacchi furono perseguitati e uccisi dal regime nazista, che vedeva la Polonia e alcuni cittadini polacchi come ostacoli alle proprie mire espansionistiche. L’ideologia nazista considerava i polacchi come esseri “subumani” (Untermenschen), adatti solo a essere schiavizzati.

SS troops lead a group of Poles into the forest near Witaniow for execution

Soldati delle SS conducono un gruppo di Polacchi al luogo dell’esecuzione, in un bosco vicino a Witaniow. Witaniow, Polonia, Ottobre-Novembre 1939

Attribuzione:
  • Instytut Pamieci Narodowej

Con l’invasione del 1939, i nazisti conquistarono la Polonia. Il loro piano era usare gran parte del suo territorio come “spazio vitale” (Lebensraum) per il popolo tedesco. Nella Polonia occupata le autorità tedesche effettuarono una vera e propria pulizia etnica, nel tentativo di “germanizzare” i cittadini, i luoghi e i territori polacchi. Inoltre, condussero speciali operazioni di sterminio contro le élite istruite polacche, imprigionando e fucilando decine di migliaia di persone. Tra le vittime polacche vi furono insegnanti, professori universitari, ecclesiastici, politici e altri. 

Molti cittadini polacchi furono costretti dal regime ad abbandonare le loro case. I nazisti ne confiscarono terreni e proprietà. Inoltre, rapirono decine di migliaia di bambini polacchi con l’obiettivo di germanizzarli e costrinsero molti adulti al lavoro forzato. I tedeschi risposero duramente a qualsiasi segno di opposizione polacca. Ad esempio, rasero al suolo interi villaggi polacchi in risposta a presunte attività partigiane. Inoltre, arrestarono e imprigionarono decine di migliaia di polacchi nei campi di concentramento, come prigionieri politici. In totale, durante la Seconda Guerra Mondiale furono uccisi circa 1,8 milioni di polacchi. 

Prigionieri di guerra sovietici

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Germania nazista mise in atto sistematicamente il maltrattamento e l’omicidio di massa dei prigionieri di guerra sovietici. I nazisti trattavano i prigionieri di guerra sovietici con un livello di crudeltà estrema e diverso da quello riservato ai prigionieri di guerra britannici, francesi o americani, perché consideravano l’Unione Sovietica comunista (URSS) come un nemico esistenziale che doveva essere annientato. Nell’ideologia nazista, molti dei popoli che vivevano in Unione Sovietica erano ritenuti di razza inferiore e culturalmente subumani. 

A German soldier guards Soviet prisoners of war at the Uman camp in the Ukraine.

Un soldato tedesco sorveglia i prigionieri di guerra sovietici nel campo di Uman, in Ucraina. Charkiv, Unione Sovietica, 14 agosto 1941.

Attribuzione:
  • National Archives and Records Administration, College Park, MD

Nel giugno 1941 la Germania nazista invase l’Unione Sovietica. L’esercito tedesco catturò rapidamente milioni di soldati sovietici e, talvolta, condusse esecuzioni sommarie di prigionieri di guerra. Le SS e la polizia selezionarono e uccisero con regolarità decine di migliaia di prigionieri di guerra sovietici solo perché erano ebrei, o commissari politici o esponenti del partito comunista. Numerosi prigionieri di guerra sovietici provenienti dall’Asia centrale furono giustiziati dai nazisti per motivi razziali o perché circoncisi e quindi scambiati per ebrei. Altri vennero costretti ad affrontare lunghe marce, la fame sistematica, l’assenza di cure mediche, l’assenza di riparo e i lavori forzati. Molti furono detenuti in condizioni eccezionalmente brutali nei campi per prigionieri di guerra e di concentramento. Il trattamento tedesco dei prigionieri di guerra sovietici fu particolarmente crudele nel 1941 e all’inizio del 1942. Nel periodo della guerra, 3,3 milioni di prigionieri sovietici (circa il 58%) morirono sotto la prigionia tedesca. La maggior parte di loro venne uccisa nei primi otto mesi della guerra tedesco-sovietica.

Rom e altre persone etichettate in modo dispregiativo come “zingari”

I nazisti, i loro alleati e collaboratori perseguitarono e uccisero i rom e altre persone etichettate in modo dispregiativo come “zingari”, perché sostenevano i pregiudizi contro i Rom. Chiamato anche “sentimento antirom”, esso consiste nell’odio o nel pregiudizio nei confronti dei rom e di altre persone etichettate in modo dispregiativo come “zingari”. I nazisti ritenevano che i rom fossero di razza inferiore e socialmente criminali. 

Negli anni Trenta, la Germania nazista perseguitò i rom attraverso le leggi razziali e altri mezzi. Nel 1935, le autorità tedesche iniziarono a istituire i cosiddetti Zigeunerlager (“campi degli zingari”) dove internarono le famiglie rom. Molti rom furono sterilizzati a forza a volte in accordo con leggi esistenti, altre volte al di fuori di esse.

La politica nazista nei confronti dei rom si radicalizzò dopo l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, durante la quale i nazisti e i loro alleati e collaboratori perpetrarono il genocidio dei rom europei, uccidendoli nei centri di sterminio, o tramite fucilazioni di massa o attraverso i trattamenti brutali a cui erano sottoposti nei ghetti e nei campi. Il “campo degli zingari” (Zigeunerlager) di Auschwitz divenne tristemente noto. Qui, così come in altri campi di concentramento, i medici nazisti sottoposero i prigionieri rom a crudeli esperimenti medici. In totale, si calcola che furono uccisi almeno 250.000 rom, ma forse la cifra raggiunse i 500.000.

Testimoni di Geova 

La Germania nazista perseguitò i Testimoni di Geova per il loro rifiuto di rinunciare al loro credo religioso e di servire il regime nazista. I Testimoni di Geova si rifiutavano di fare il saluto nazista, di unirsi alle organizzazioni del partito, di giurare fedeltà ad Adolf Hitler o di far entrare i propri figli nella Gioventù hitleriana. In quanto pacifisti, si rifiutarono anche di prestare servizio nell’esercito tedesco. 

In Germania, i nazisti vietarono molte attività e pubblicazioni dei Testimoni di Geova. A volte le autorità tolsero i figli alle famiglie dei Testimoni di Geova e li diedero in affidamento. Molti uomini che si rifiutarono di prestare servizio nell’esercito come obiettori di coscienza furono fucilati. Migliaia di Testimoni di Geova della Germania e dell’Europa occupata furono deportati nei campi di concentramento per essersi rifiutati di soddisfare le richieste dei nazisti. Nei campi, i Testimoni di Geova dovevano indossare un distintivo viola. Durante il periodo nazista, ne morirono circa 1.700.

Note a piè di pagina

  1. Footnote reference1.

    In questo contesto, “alleati” si riferisce ai Paesi dell’Asse ufficialmente alleati con la Germania nazista. “Collaboratori” si riferisce a regimi e organizzazioni che cooperarono con le autorità tedesche in veste ufficiale o semi ufficiale. I collaboratori sostenuti dai tedeschi includevano forze di polizia locale, burocrazie e unità paramilitari. I termini “alleati” e “collaboratori” possono anche fare riferimento a individui affiliati a questi governi e organizzazioni.

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