First grade pupils, both Jewish and non-Jewish, study in a classroom in a public school in Hamburg.

Il ruolo di accademici e insegnanti

La persecuzione degli ebrei e di altri gruppi non fu solo il risultato delle misure introdotte da Hitler e da altri fanatici nazisti. I leader nazisti pretesero l’aiuto attivo o la collaborazione di professionisti che lavoravano in diversi ambiti e che in molti casi non erano nazisti convinti. Insegnanti e professori universitari furono attivamente coinvolti nell’espulsione degli ebrei dai loro ambiti di studio, o comunque vi acconsentirono, e collaborarono in altri modi con il regime nazista per l’applicazione delle politiche razziali.

Accademici

Come in altri campi, una varietà di professionisti del mondo accademico, da rettori universitari a presidenti di facoltà e professori, partecipò attivamente o acconsentì al licenziamento dei colleghi ebrei.

Accademici esperti, in particolare nei campi dell’antropologia fisica, della psichiatria e della genetica, sostenitori entusiasti dell’eugenetica già prima che i nazisti salissero al potere, diventarono i portavoce delle politiche razziali naziste. Alcuni portarono avanti le ricerche per determinare chi fosse “ebreo” e chi no nel caso in cui ci fossero dubbi sulle origini “razziali”. Quasi tutti i genetisti, gli psichiatri e gli antropologi più famosi fecero parte dei tribunali speciali sulla salute ereditaria che diedero un’aura di autorevolezza al programma di sterilizzazione forzata, mentre altri contribuirono dando la loro opinione di esperti. Esperti scienziati inoltre tennero corsi per i dottori delle SS.

Accademici nel campo della psicologia criminale, lavorando sotto la protezione della polizia, eseguirono studi sulla popolazione rom e sinti della Germania. La loro ricerca, che rifletteva la convinzione che questa popolazione fosse antisociale e geneticamente predisposta a un comportamento criminale, fu usata dalle SS durante la guerra come pretesto per catturare i rom e deportarli ad Auschwitz-Birkenau.

Insegnanti

Teacher certification forged for Simone Weil

Simone Weil usò questo diploma falso e altri documenti contraffatti per comprovare la nuova identità assunta alla fine del 1943. Come "Simone Werlin" ella riuscì ad evitare l'arresto e a cambiare residenza, potendo così continuare le sue attività in soccorso di bambini ebrei; la Weil svolgeva tali attività come membro dell'organizzazione umanitaria Oeuvre de Secours aux Enfants (Società per il Soccorso dell'Infanzia, OSE). Simone Weil aveva effettivamente conseguito il diploma nel 1940, presso la Scuola per i Servizi Sociali di Strasburgo, diploma che le consentiva di insegnare negli asili francesi. Il preside della scuola realizzò di buon grado questo falso duplicato.

Attribuzione:
  • US Holocaust Memorial Museum - Collections

Gli insegnanti della scuola pubblica erano obbligati ad unirsi al Sindacato nazista degli insegnanti e, come altri funzionari statali, dovevano giurare fedeltà a Hitler in quanto Führer. Inoltre presentavano ai loro alunni contenuti sulle differenze tra le “razze” e altre nuove materie ordinate dal Ministro dell’istruzione nazista. In questo modo, aiutarono a legittimare le credenze naziste che gli ebrei appartenessero a una “razza straniera” e che rappresentassero un pericolo di tipo biologico per la robustezza e la salute del popolo tedesco. Tuttavia, sia in classe che all’esterno, esistevano opportunità per pensare in modo indipendente.

 “Scuola, mia amata scuola.” — Gisela Glaser descrive i suoi compagni di classe e gli insegnanti esultare mentre lei e la sua famiglia venivano deportati in campo di concentramento.

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