Jakob era uno di sette figli di una famiglia ebrea osservante. Essi vivevano a Gabin, una cittadina circa 70 chilometri ad ovest di Varsavia, dove il padre di Jakob faceva il cappellaio. A Gabin c'era una delle sinagoghe più antiche della Polonia, costruita nel 1710, tutta in legno. Come la maggior parte degli Ebrei di Gabin, anche la famiglia di Jakob viveva vicino alla sinagoga. La famiglia di nove persone abitava in un monolocale all'ultimo piano di un edificio di tre piani.
1933-39: Il primo settembre 1939, pochi mesi prima del mio decimo compleanno, i Tedeschi scatenarono la guerra contro la Polonia. Dopo aver raggiunto la nostra città, incendiarono la sinagoga e le case circostanti, dopo averle cosparse di benzina. Tutti gli uomini ebrei furono costretti in un'area mercatale e tenuti lì mentre la nostra sinagoga e le case venivano distrutte dalle fiamme. Anche sulla nostra casa era stata versata benzina, ma le fiamme non la raggiunsero.
1940-45: A dodici anni fui messo in un gruppo di uomini da mandare ai lavori forzati. Un anno più tardi fummo mandati ad Auschwitz. Il giorno dopo il nostro arrivo, mio fratello Chaim ed io dovemmo metterci in fila con altri ragazzi e vecchi. Io chiesi a un prigioniero cosa stesse succedendo, e lui indicò i camini: "Domani sarai tu a fare fumo". Poi disse che se fossimo riusciti a farci tatuare un numero sul braccio, ci avrebbero messi a lavorare invece che ucciderci. Allora, senza farci vedere, ci nascondemmo nelle latrine, poi uscimmo dalla porta posteriore e andammo a metterci in fila con gli uomini che dovevano essere tatuati.
Dopo 17 mesi ad Auschwitz, Jakob fu costretto a unirsi a una marcia forzata che doveva portarlo in un campo in Germania. Liberato nell'aprile del 1945 in Austria, egli emigrò negli Stati Uniti all'età di sedici anni.
Espandi l’immagineI Tedeschi invasero la Polonia nel settembre 1939, dopo di che Leo e la sua famiglia vennero confinati nel ghetto di Lodz, dove lui fu costretto a lavorare come sarto in una fabbrica di uniformi. Il ghetto di Lodz venne poi liquidato nel 1944 e Leo venne deportato prima ad Auschwitz e successivamente nel campo di Gross-Rosen, ai lavori forzati. All'avanzare dell'esercito sovietico, i prigionieri vennero trasferiti nel campo di Ebensee, in Austria, che venne poi liberato nel 1945.
Espandi l’immagineLa Germania invase il Belgio nel maggio del 1940. Dopo che i Tedeschi ebbero portato via sua madre, sua sorella e suo fratello, Lilly si nascose. Con l'aiuto di amici e parenti Lilly riuscì a celare la sua identità ebrea per due anni, ma nel 1944 venne denunciata da alcuni Belgi e quindi venne prima trasferita al campo di Melchen e, poi, deportata ad Auschwitz-Birkenau. Lilly venne liberata dalle forze britanniche a Bergen-Belsen, dove era giunta dopo una marcia della morte partita da Auschwitz.
Espandi l’immagineNel 1939 i Fascisti slovacchi presero il controllo di Topol'cany, dove Miso viveva. Nel 1942 Miso venne deportato nel campo di Novaky, amministrato dagli Slovacchi, e poi ad Auschwitz, dove venne tatuato con il numero 65.316, che significava che altri 65.315 prigionieri erano stati registrati prima di lui. Miso venne quindi destinato ai lavori forzati in uno degli stabilimenti di Buna e poi nel settore denominato Kanada, dove fu assegnato allo scarico dei treni in arrivo. Verso la fine del 1944, i prigionieri vennero trasferiti nei campi di concentramento in Germania, ma Miso riuscì a fuggire durante una marcia della morte da Lansberg e venne poi liberato dalle forze americane.
Espandi l’immagineCecilie era la più piccola di sei figli di una famiglia ebrea molto religiosa della media borghesia. Nel 1939 l'Ungheria occupò la zona della Cecoslovacchia dove viveva Cecilie e diversi membri della sua famiglia vennero imprigionati. Nel 1944 i Tedeschi occuparono a loro volta l'Ungheria e Cecilie e la sua famigia prima furono costretti a trasferirsi nel ghetto di Huszt, poi vennero deportati ad Auschwitz. Cecilie e sua sorella vennero scelte per i lavori forzati mentre il resto della famiglia fu immediatamente mandata nelle camere a gas. Cecilie fu poi trasferita in diversi altri campi per lavorare nelle fabbriche. Le forze alleate la liberarono nel 1945. Dopo la guerra poté riunirsi al suo fidanzato con il quale poi si sposò.
Espandi l’immagineI Tedeschi invasero la Polonia nel settembre del 1939. Quando Makow venne occupata, Sam fuggì in territorio sovietico e tornò poi a Makow alla ricerca di provvigioni, ma fu costretto a rimanere nel ghetto; infine, nel 1942 venne deportato ad Auschwitz. Due anni più tardi, di fronte all'avanzare dell'esercito sovietico, Sam e altri prigionieri vennero mandati nei campi di concentramento che si trovavano in Germania. All'inizio del 1945, i prigionieri vennero costretti a una marcia della morte, ma più tardi, le forze americane liberarono Sam dopo che questi era scappato approfittando di un bombardamento.
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