A transport of Jewish prisoners marches through the snow from the Bauschovitz train station to Theresienstadt. [LCID: 69720]

Testimonianze Orali

Esplora una lista in odine alfabetico di Testimonianze Orali raccontate dai sopravvissuti. Queste interviste raccontanto l'esperienza diretta e personale di sopravvissuti all'Olocausto e alla Seconda Guerra Mondiale.

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| Risultati della ricerca 91-100 di 165 per "Testimonianze Orali" |

  • John Dolibois descrive gli interrogatori di prigionieri tedeschi in preparazione ai processi del dopoguerra

    Testimonianze Orali

    Nel 1931, all'età di 13 anni, John Dolibois emigrò negli Stati Uniti. Dopo la laurea, Dolibois si arruolò nella XVI divisione corazzata dell'esercito degli Stati Uniti. Grazie alla sua conoscenza della lingua tedesca, entrò a far parte dei servizi segreti militari. In quel ruolo, verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, fece ritorno in Europa. Dolibois interrogò prigionieri di guerra tedeschi, tra cui alcuni leader nazisti, in preparazione ai processi per crimini di guerra che si sarebbero svolti…

    John Dolibois descrive gli interrogatori di prigionieri tedeschi in preparazione ai processi del dopoguerra
  • Joseph Maier descrive Hermann Goering a Norimberga

    Testimonianze Orali

    Joseph emigrò negli Stati Uniti nel 1933 dopo aver finito l'Università a Leipzig. I suoi genitori e suo fratello avevano lasciato la Germania prima di lui, per trasferirsi in America, dove Joseph frequentò la Columbia University. Dal 1940 al 1943 fu vice redattore per un giornale Ebraico-Tedesco di New York. Nel 1944 egli lavorò per l'ambasciata americana in Inghilterra come analista di propaganda. Si recò poi a Norimberga, come interprete, nel 1946, dove analizzò e trascrisse materiale per i…

    Joseph Maier descrive Hermann Goering a Norimberga
  • Joseph Maier descrive Hjalmar Schacht a Norimberga

    Testimonianze Orali

    Joseph emigrò negli Stati Uniti nel 1933 dopo aver finito l'Università a Leipzig. I suoi genitori e suo fratello avevano lasciato la Germania prima di lui, per trasferirsi in America, dove Joseph frequentò la Columbia University. Dal 1940 al 1943 fu vice redattore per un giornale Ebraico-Tedesco di New York. Nel 1944 egli lavorò per l'ambasciata americana in Inghilterra come analista di propaganda. Si recò poi a Norimberga, come interprete, nel 1946, dove analizzò e trascrisse materiale per i…

    Joseph Maier descrive Hjalmar Schacht a Norimberga
  • Joseph Maier descrive Rudolf Hoess, l'ex-comandante di Auschwitz, durante i processi di Norimberga

    Testimonianze Orali

    Joseph emigrò negli Stati Uniti nel 1933 dopo aver finito l'Università a Leipzig. I suoi genitori e suo fratello avevano lasciato la Germania prima di lui, per trasferirsi in America, dove Joseph frequentò la Columbia University. Dal 1940 al 1943 fu vice redattore per un giornale Ebraico-Tedesco di New York. Nel 1944 egli lavorò per l'ambasciata americana in Inghilterra come analista di propaganda. Nel 1946, si recò poi a Norimberga, come interprete, dove analizzò e trascrisse materiale per i…

    Joseph Maier descrive Rudolf Hoess, l'ex-comandante di Auschwitz, durante i processi di Norimberga
  • Joseph Stanley Wardzala descrive il lavoro nel campo di Hannover

    Testimonianze Orali

    Joseph e la sua famiglia erano Cattolici. Dopo che la Germania ebbe invaso la Polonia nel 1939, i Tedeschi cominciarono ad organizzare rastrellamenti regolari dei Polacchi per mandarli ai lavori forzati in Germania. Jospeh riuscì a sfuggire due volte all'arresto, ma la terza volta, nel 1941, venne deportato in un campo di lavoro ad Hannover, in Germania. Per più di quattro anni venne obbligato a costruire rifugi antiarei in cemento. Dopo la liberazione, avvenuta nel 1945 ad opera delle forze…

    Joseph Stanley Wardzala descrive il lavoro nel campo di Hannover
  • Joseph Stanley Wardzala descrive il simbolo di ticonoscimento che i Polacchi dovevano indossare nel campo di lavoro in Germania

    Testimonianze Orali

    Joseph e la sua famiglia erano Cattolici. Dopo che la Germania ebbe invaso la Polonia nel 1939, i Tedeschi cominciarono ad organizzare rastrellamenti regolari dei Polacchi per mandarli ai lavori forzati in Germania. Jospeh riuscì a sfuggire due volte all'arresto, ma la terza volta, nel 1941, venne deportato in un campo di lavoro ad Hannover, in Germania. Per più di quattro anni venne obbligato a costruire rifugi antiarei in cemento. Dopo la liberazione, avvenuta nel 1945 ad opera delle forze…

    Joseph Stanley Wardzala descrive il simbolo di ticonoscimento che i Polacchi dovevano indossare nel campo di lavoro in Germania
  • Joseph Stanley Wardzala descrive le condizioni nel campo di lavoro di Hannover

    Testimonianze Orali

    Joseph e la sua famiglia erano Cattolici. Dopo l'invasione della Polonia da parte della Germania, nel 1939, i Tedeschi cominciarono ad organizzare rastrellamenti regolari dei Polacchi per mandarli ai lavori forzati in Germania. Jospeh riuscì a sfuggire due volte all'arresto, ma la terza volta, nel 1941, venne deportato in un campo di lavoro ad Hannover, in Germania. Per più di quattro anni venne obbligato a costruire rifugi antiarei in cemento. Dopo la liberazione, avvenuta nel 1945 ad opera delle forze…

    Joseph Stanley Wardzala descrive le condizioni nel campo di lavoro di Hannover
  • Judith Meisel descrive come contrabbandava cibo nel ghetto di Kovno

    Testimonianze Orali

    Alla morte del padre, Judith e la sua famiglia si trasferirono a Kovno. Ben presto furono confinati nel ghetto della città che i Tedeschi avevano costituito nel 1941. Judith, sua sorella e sua madre furono deportate a Stutthof, dove la madre morì. Judith e la sorella scapparono da una marcia della morte partita da Stutthof. Si finsero non-Ebree e lavorarono in alcune fattorie trovando, alla fine, rifugio in Danimarca. Il fratello riuscì a sopravvivere a Dachau.

    Judith Meisel descrive come contrabbandava cibo nel ghetto di Kovno
  • Judith Meisel descrive il suo arrivo nel campo di Stutthof

    Testimonianze Orali

    Alla morte del padre, Judith e la sua famiglia si trasferirono a Kovno. Ben presto furono confinati nel ghetto della città che i Tedeschi avevano costituito nel 1941. Judith, sua sorella e sua madre furono deportate a Stutthof, dove la madre morì. Judith e la sorella scapparano da una marcia della morte partita da Stutthof. Si finsero non-Ebree e lavorarono in alcune fattorie trovando, alla fine, rifugio in Danimarca. Il fratello riuscì a sopravvivere a Dachau.

    Judith Meisel descrive il suo arrivo nel campo di Stutthof
  • Kurt Klein descrive un gruppo di sopravvissuti a una marcia della morte in un paesino in Cecoslovacchia

    Testimonianze Orali

    Quando le politiche antisemite dei Nazisti si intensificarono, la famiglia di Kurt decise di lasciare la Germania: Kurt andò negli Stati Uniti nel 1937, ma i suoi genitori non riuscirono a partire prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale e vennero così deportati ad Auschwitz, che si trovava nella parte di Polonia occupata dai Tedeschi. Nel 1942, Kurt si arruolò nell'esercito americano e ricevette il proprio addestramento nel servizio segreto militare. Una volta in Europa, gli venne affidato il…

    Kurt Klein descrive un gruppo di sopravvissuti a una marcia della morte in un paesino in Cecoslovacchia

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