Erich Schon
Data di nascita: 18 febbraio 1911
Vsetin, Cecoslovacchia
Erich era uno dei cinque figli nati da genitori ebrei osservanti. La famiglia viveva a Vsetin, una cittadina nella Moravia cecoslovacca, a cavallo del confine con la Slovacchia. Circa 70 famiglie ebree abitavano in una città di 12.500 abitanti dove la famiglia di Erich era proprietaria di un negozio di generi alimentari e gestiva una segheria. Erich frequentò un istituto professionale dove divenne un esperto di legname e silvicoltura.
1933-39: Dopo aver occupato la nostra regione, nel marzo del 1939, i Tedeschi continuarono a lasciar operare la nostra segheria; io aiutai i soldati cechi a fuggire attraverso i boschi dalla Moravia verso la Slovacchia non occupata. Una volta, la Gestapo, dopo aver catturato un gruppo di fuggiaschi, mi arrestò e mi portò nella prigione di Brno-Spielberg, dove mi torturarono: mi forzarono a tenere sollevati dei secchi d'acqua mentre mi bruciavano il torace con le sigarette.
1940-44: Poi mi mandarono nei campi di concentramento nazisti: Dachau nel 1940, Hamburger-Neuengamme nel 1941 e Auschwitz nel 1942. Ad Auschwitz facevo parte della squadra di manutenzione che aggiustava i cuscinetti delle ruote, serrature, tubi e qualsiasi oggetto di metallo. Ci facevano persino riparare i tubi che perdevano nel crematorio. Un giorno, mentre aggiustavo un vagone rotto, vidi i prigionieri che disseppellivano dalle fosse comuni migliaia di corpi: tutte vittime delle camere a gas. I corpi putrefatti furono trasportati su piccoli carri a una certa distanza, dove furono poi accatastati e cosparsi di benzina. Poi, al mucchio di cadaveri fu dato fuoco.
In seguito Erich, insieme al figlio undicenne, riuscì a fuggire da un trasporto diretto a Mauthausen. Ritornò poi in Cecoslovacchia e fu testimone al processo del comandante di Auschwitz, Rudolf Höss.