Vita Rivkina
Data di nascita: 1901
Bielorussia
Rimasta orfana di entrambi i genitori quando aveva 5 anni, Vita era andata a vivere con i suoi cugini. A 18 anni, Vita sposò Iosif Rivkin e la coppia si trasferì a Minsk, dove nacquero tre figlie: Hacia, Dora e Berta.
1933-39: Nei primi anni Trenta, la famiglia Rivkin viveva in via Novomesnitskaya, nel centro di Minsk, vicino al fiume Svisloch. In quegli anni le ragazze frequentavano le scuole statali sovietiche e facevano parte dell'organizzazione giovanile sovietica dei Giovani Pionieri. Alla fine degli anni Trenta, Minsk si riempì di rifugiati polacchi che fuggivano dall'invasione tedesca della Polonia.
1940-43: Il 27 giugno del 1941, l'esercito tedesco occupò Minsk. Ad agosto, la famiglia di Vita fu costretta a trasferirsi al numero 46 di via Obuvnaya, nel ghetto di Minsk. Lì, gli abitanti, stremati dalla fame, facevano buchi nel recinto di filo spinato che delimitava il ghetto, per cercare di nascosto del cibo nel lato "ariano". Quelli che venivano catturati venivano uccisi. Per sfamare i suoi cari, Vita vendette tutto quello che la sua famiglia ancora possedeva e usò il ricavato per comprare da mangiare. Una volta, Vita fu catturata mentre cercava di vendere al mercato nero il cappotto di suo marito. Il poliziotto le sequestrò il cappotto e lo indossò. Quindi le diede il suo e la picchiò selvaggiamente.
Berta, la figlia minore di Vita, riuscì a fuggire dal ghetto prima che fosse svuotato. Vita e il resto della famiglia furono deportati e di loro non si seppe più nulla.