Robert Patton, di Chapel Hill, North Carolina, era arruolato nella 65ma Divisione di Fanteria.
Come 65ma Divisione fummo anche coinvolti [nella liberazione] di Mauthausen e ciò accadde proprio alla fine della guerra. Nel periodo della liberazione in realtà noi eravamo assegnati alla 11ma Divisione Corazzata, ma non eravamo con la divisione. Io ho letto molto su questa questione perché ebbi il privilegio di essere a Mauthausen il giorno successivo alla sua liberazione e in quel particolare momento non c'era nessuno, non c'erano soldati americani nel campo. Noi fummo molto fortunati perché potemmo visitare il campo guidati da un ex-prigioniero che parlava un Inglese stentato. Così vidi tutto nei dettagli; mi ricordo tutto così bene, nei minimi dettagli - i forni nei crematori, la camera a gas, la disposizione del campo, la gente, i morti ... Tra l'altro, io ci sono tornato e sono stato sorpreso di quanto mi ricordassi esattamente di ogni più piccolo dettaglio del campo. Restammo lì due o tre ore. Dovemmo affidare la jeep all'autista, perché avevamo paura che qualcuno potesse confiscarla prima che potessimo andarcene. La cosa più sorprendente tra i miei ricordi, quando sono tornato là nel 1990... chiedo scusa, credo fosse il 2000... era che mentre visitavo [il campo], con la guida, vedi un bellissimo prato e allora dissi "Non capisco, qui c'è solo un prato, grande circa un acro". Poi aggiunsi "non capisco, non c'è nulla qui, non un cartello o qualcos'altro." E allora la guida mi chiese "Perché lo chiedete?" e io risposi "Beh, quando sono stato qui io, c'erano due fosse lunghe come tutto il prato ed erano piene di cadaveri, uno accanto all'altro; erano aperte perché nessuno le aveva riempite. Non capisco, non c'è alcun cartello o un segno". Poi chiesi "Ci sono ancora persone sepolte qui?" E lei mi rispose di sì. "Quante sono? - chiesi - Lo sapete?" "Abbiamo calcolato che ci siano circa 10.000 persone sepolte in questo acro di terra" mi rispose.
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