Bella era la maggiore di quattro figli nati da genitori ebrei di Sosnowiec. Suo padre possedeva una fabbrica di prodotti lavorati a maglia. Dopo l'invasione della Polonia da parte dei Tedeschi, questi ultimi si impadronirono della fabbrica. I mobili della famiglia invece furono dati a una donna tedesca. Nel 1941 Bella fu mandata a lavorare in una fabbrica nel ghetto di Sosnowiec. Alla fine del 1942 la famiglia fu deportata nel ghetto di Bedzin. Nel 1943 Bella fu deportata a Graeben, un sottocampo di Gross-Rosen, e poi a Bergen-Belsen nel 1944. Fu liberata nell'aprile del 1945 e emigrò negli Stati Uniti nel 1946.
Fui mandata in una fabbrica. Producevamo filato usando del lino. Sono sicura servisse a fare uniformi o vestiti. Mi ricordo alcune cose. Mi ricordo che mi fecero camminare giù per la strada e poi ci fecero salire su dei vagoni e ci mandarono in Germania. Poi dovemmo attraversare a piedi una piccola città, Graeben, dove c'era il campo. E ovviamente camminavamo in mezzo alla strada, mai sul marciapiede. E gli abitanti, i Tedeschi, stavano ai lati della strada e ci guardavano; e quello che ricordo è che sembravano sorpresi. Noi venivamo dalle nostre case quindi indossavamo ancora i nostri vestiti; non avevamo l'uniforme della prigione. E ci avevano scelto per il nostro aspetto, perché avevamo denti buoni e una certa forza fisica e alcune di noi erano anche ragazze e donne attraenti. Io avevo sedici anni, all'epoca, e altre invece avevano diciassette e diciotto anni. Alcune donne avevano vent'anni o poco più e alcune erano proprio carine. E una delle cose che mi ricordo è la sorpresa. Stavano lungo la strada, i Tedeschi, sul marciapiede e dicevano: "Queste sono donne ebree? Sono così carine. Sembrano così...così normali."
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