Rifka er cresciuta in una famiglia religiosa di Debrecen. All'inizio degli anni Quaranta la sua famiglia si trasferì a Cluj (Kolozsvar) nella Transilvania settentrionale che dalla Romania era passata all'Ungheria nel 1940. Nel 1944, Rifka e i suoi familiari vennero obbligati a lasciare la loro casa a Cluj. Successivamente furono presi durante un rastrellamento organizzato dalle truppe ungheresi che aiutavano i Tedeschi e poi portati in una fabbrica di mattoni dove vissero per un mese. Nel giugno del 1944, Rifka fu trasportata nel campo di concentramento di Bergen-Belsen. Otto mesi dopo fu portata in Svizzera. Si imbarcò poi per la Palestina nel settembre del 1945 ed emigrò negli Stati Uniti nel 1958.
E quanto comoda poteva essere la vita? A quel punto io avevo già sette anni e mezzo. Pensate! Sette anni e mezzo. Avevo perso il primo e il secondo anno di scuola e quindi avevo appena cominciato la prima elementare. Quella era la prima volta che andavo a scuola e cominciavo a imparare a leggere e scrivere. E oltretutto, mi trovavo in un kibbutz dove nessuno parlava ungherese. Io parlavo un po' di tedesco, ma assolutamente niente hebrew. Quindi comunicare per me era molto difficile, ma come sempre quando si è bambini si impara in fretta....si impara in fretta anche una nuova lingua quando sei costretta a farlo. Anche comunicare con mia madre e mio fratello era molto difficile perché io non sapevo né leggere né scrivere. Avevo appena cominciato a imparare a leggere e scrivere in hebrew. La mia capacità di parlare quella lingua non poteva che essere scarsa, a quel punto. E come tutti i bambini in prima elementare, potete immaginare come potessi scrivere e quanti errori di ortografia facessi. Mia madre non sapeva leggere l'hebrew, e io non potevo leggere le sue lettere in ungherese e nessun'altro poteva farlo per me. Insomma, era tutto molto difficile. Mio fratello mi scriveva in hebrew, ma io non sapevo leggere neanche quello. Ma almeno qualcuno che sapesse leggere l'hebrew c'era. Se ci penso era anche un po' ridicolo, ma comunicare era proprio difficile.
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