George trascorse gli ultimi tre anni della guerra passando da un campo di concentramento all'altro; nel 1945, quando venne liberato dalle forze americane, si trovava nel campo di Woebbelin, in Germania. Dopo la liberazione, George trascorse più di due anni in vari campi profughi, emigrando infine negli Stati Uniti nell'ottobre del 1947.
Fisicamente ero proprio molto debilitato. Non potevo camminare molto bene. L'anca mi faceva male ed ero molto, molto debole; ero molto vicino al punto in cui a un prigioniero non importa più di vivere o morire. Però... ecco... non avevo ancora raggiunto quel punto; infatti, quando con la coda dell'occhio vidi la gente correre, mi alzai anch'io e andai a vedere cosa stesse succedendo. Ma ero proprio ridotto male e penso che se non mi avessero liberato in quel momento mi sarei trovato anch'io, nel giro di pochi giorni, in uno di quei mucchi di corpi che erano accatastati di fronte alle latrine. Credo che al massimo avessi ancora una settimana, dieci giorni e poi, se non fossi stato liberato, se non mi avessero nutrito e permesso di riposare e stare al sole, credo che non mi sarei più ripreso.
We would like to thank Crown Family Philanthropies, Abe and Ida Cooper Foundation, the Claims Conference, EVZ, and BMF for supporting the ongoing work to create content and resources for the Holocaust Encyclopedia. View the list of donor acknowledgement.