A transport of Jewish prisoners marches through the snow from the Bauschovitz train station to Theresienstadt. [LCID: 69720]

Testimonianze Orali

Esplora una lista in odine alfabetico di Testimonianze Orali raccontate dai sopravvissuti. Queste interviste raccontanto l'esperienza diretta e personale di sopravvissuti all'Olocausto e alla Seconda Guerra Mondiale.

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| Risultati della ricerca 76-100 di 165 per "Testimonianze Orali" |

  • Henry J. Kellermann descrive le reazioni degli imputati durante i Processi di Norimberga

    Testimonianze Orali

    Henry ottenne il Dottorato in Legge dall'Università di Berlino nel 1937 e, nello stesso anno, sponsorizzato dal rabbino della congregazione di Baltimora, emigrò negli Stati Uniti. Nel 1945, l'Ufficio Servizi Strategici (OSS) lo assegnò alla preparazione dei rapporti pre-processuali per il Tribunale Militare Internazionale che si riuniva a Norimberga, in Germania. Henry interrogò vari testimoni ed imputati. Dopo la guerra, ebbe diversi incarichi diplomatici.

    Henry J. Kellermann descrive le reazioni degli imputati durante i Processi di Norimberga
  • Hessy Levinsons Taft descrive i tentativi del padre di ottenere i visti per la famiglia per emigrare da Nizza, nel sud della Francia

    Testimonianze Orali

    Con l’intensificarsi dell’antisemitismo negli anni prima della guerra, la famiglia di Hessy decise di fuggire dalla Germania per raggiungere Parigi. Nel giugno del 1940, la Francia si arrese all’esercito tedesco. La famiglia di Hessy giunse di nascosto nella “zone libre” (zona libera) della Francia meridionale. Nel 1941, la famiglia ricevette un visto per gli Stati Uniti, ma non fu in grado di partire prima della scadenza del visto, né riuscì ad ottenere una proroga. Nel 1942, la famiglia si…

    Tag: rifugiati
    Hessy Levinsons Taft descrive i tentativi del padre di ottenere i visti per la famiglia per emigrare da Nizza, nel sud della Francia
  • Hessy Levinsons Taft descrive la fuga della famiglia dalla Francia occupata alla “zone libre” (zona libera), nella Francia meridionale

    Testimonianze Orali

    Con l’intensificarsi dell’antisemitismo negli anni prima della guerra, la famiglia di Hessy decise di fuggire dalla Germania per raggiungere Parigi. Nel giugno del 1940, la Francia si arrese all’esercito tedesco. La famiglia di Hessy giunse di nascosto nella “zone libre” (zona libera) della Francia meridionale. Nel 1941, la famiglia ricevette un visto per gli Stati Uniti, ma non fu in grado di partire prima della scadenza del visto, né riuscì ad ottenere una proroga. Nel 1942, la famiglia si…

    Hessy Levinsons Taft descrive la fuga della famiglia dalla Francia occupata alla “zone libre” (zona libera), nella Francia meridionale
  • Hetty d'Ancona Deleeuwe descrive le difficoltà per entrare in clandestinità

    Testimonianze Orali

    I Tedeschi invasero l'Olanda nel maggio 1940. Circa un anno più tardi, a Hetty e altri bambini ebrei venne proibito di frequentare le scuole. Nel 1942 i Tedeschi confiscarono l'attività del padre di Hetty, il quale successivamente riuscì ad evitare che l'intera famiglia venisse inclusa in un rastrellamento del 1943 facendola passare per Sefardita. Dopo di che, il padre di Hetty decise che la famiglia dovesse lasciare Amsterdam e così Hetty si nascose presso una famiglia nel sud dell'Olanda. Sia Hetty…

    Hetty d'Ancona Deleeuwe descrive le difficoltà per entrare in clandestinità
  • Irene Hizme descrive gli esperimenti a cui venne sottoposta ad Auschwitz

    Testimonianze Orali

    Irene e suo fratello gemello Rene si chiamavano in effetti Renate e Rene Guttman. Quando i Tedeschi occuparono la Boemia e la Moravia, nel marzo del 1939, la famiglia si trovava a Praga in quanto vi si era trasferita poco dopo la loro nascita. Pochi mesi dopo l'occupazione, alcuni Tedeschi in uniforme arrestarono il padre di Irene: solo molti anni più tardi, Irene e Rene avrebbero appreso che era stato ucciso ad Auschwitz, nel dicembre del 1941. Irene, Rene, e la madre vennero deportati prima nel ghetto…

    Irene Hizme descrive gli esperimenti a cui venne sottoposta ad Auschwitz
  • Irene Hizme descrive la vita in un orfanotrofio cattolico nella Francia del dopoguerra

    Testimonianze Orali

    Irene e il suo fratello gemello Rene erano nati con nomi diversi: Renate e Rene Guttmann. La famiglia si trasferì a Praga poco dopo la nascita dei gemelli e viveva lì quando i Tedeschi invasero la Boemia e la Moravia, nel marzo del 1939. Alcuni mesi dopo, Tedeschi in uniforme arrestarono il padre. Decenni più tardi Irene e Rene appresero che era morto ad Auschwitz nel dicembre del 1941. Irene, Rene, e la madre furono deportati nel ghetto di Theresienstadt e poi nel campo di concentramento di Auschwitz.…

    Irene Hizme descrive la vita in un orfanotrofio cattolico nella Francia del dopoguerra
  • Irene Hizme e Rene Slotkin descrivono la deportazione ad Auschwitz

    Testimonianze Orali

    Irene e suo fratello gemello Rene si chiamavano in effetti Renate e Rene Guttman. Quando i Tedeschi occuparono la Boemia e la Moravia, nel marzo del 1939, la famiglia si trovava a Praga in quanto vi si era trasferita poco dopo la loro nascita. Pochi mesi dopo l'occupazione, alcuni Tedeschi in uniforme arrestarono il padre di Irene: solo molti anni più tardi, Irene e Rene avrebbero appreso che era stato ucciso ad Auschwitz, nel dicembre del 1941. Irene, Rene, e la madre vennero deportati prima nel ghetto…

    Irene Hizme e Rene Slotkin descrivono la deportazione ad Auschwitz
  • Isaac (Mike) Danon descrive le condizioni di vita durante l'occupazione italiana in Jugoslavia

    Testimonianze Orali

    Isaac viveva con i suoi genitori e tre sorelle a Split, sulla costa dalmata della Jugoslavia. Quando, nel 1941, la Germania e le altre forze dell'Asse invasero il paese e poi se lo spartirono, le forze italiane occuparono Split e altre zone costiere della Jugoslavia. In genere, le autorità italiane d'occupazione in Jugoslavia cercarono di prevenire ogni violenza contro la popolazione ebrea e così la zona italiana divenne una sorta di rifugio per coloro che cercavano di scappare dai Nazisti o dagli…

    Tag: Italia
    Isaac (Mike) Danon descrive le condizioni di vita durante l'occupazione italiana in Jugoslavia
  • Ivo Herzer descrive le condizioni di vita nel campo di internamento che si trovava nella zona di Jugoslavia occupata dall'Italia, nel quale era stato portato nel novembre 1942

    Testimonianze Orali

    Ivo proveniva da una famiglia della media borghesia ebrea di Zagabria. Fino a quando i Tedeschi e i loro alleati non invasero la Jugoslavia, nell'aprile del 1941, e imposero il governo del partito fascista croato Ustascia, Ivo subì rari episodi di aperto antisemitismo. Appena insediato, il regime degli Ustascia cominciò invece subito a uccidere gli Ebrei, i Serbi e i Rom (Zingari). La famiglia di Ivo scappò nella parte del paese occupata dagli Italiani, i quali cercavano di proteggere i rifugiati Ebrei.…

    Ivo Herzer descrive le condizioni di vita nel campo di internamento che si trovava nella zona di Jugoslavia occupata dall'Italia, nel quale era stato portato nel novembre 1942
  • James Rose descrive le sue impressioni di Dachau al momento della liberazione

    Testimonianze Orali

    James A. Rose, di Toledo, Ohio, era arruolato nella 42ma Divisione (Arcobaleno).

    James Rose descrive le sue impressioni di Dachau al momento della liberazione
  • Johanna Gerechter Neumann descrive la Notte dei Cristalli ad Amburgo

    Testimonianze Orali

    Vista l’intensificazione delle misure antisemite e il pogrom della Kristallnacht (“Notte dei cristalli”) del 1938, la famiglia di Johanna decise di lasciare la Germania. Nel 1939, si procurarono dei visti per l'Albania, giunsero in Italia e salparono alla volta delle coste albanesi. Rimasero in Albania sotto l'occupazione italiana e, dopo che nel 1943 l'Italia si arrese, sotto l'occupazione tedesca. Nel mese di dicembre del 1944, dopo una battaglia tra i tedeschi e i partigiani albanesi la famiglia…

    Johanna Gerechter Neumann descrive la Notte dei Cristalli ad Amburgo
  • Johanna Gerechter Neumann descrive l'arrivo di tutta la famiglia a Bologna e gli aiuti ricevuti da alcuni studenti italiani prima della partenza per l'Albania

    Testimonianze Orali

    All'intensificarsi delle misure antisemite e all'indomani del pogrom della Notte dei Cristalli, nel 1938, la famiglia di Johanna decise di lasciare la Germania. Dopo aver ottenuto i visti, prima si recarono in Italia e da lì si imbarcarono per l'Albania. Vi rimasero durante tutta l'occupazione italiana e - dopo la resa dell'Italia nel 1943 - durante quella tedesca. La famiglia venne liberata dopo una battaglia tra i Tedeschi e i Partigiani albanesi, nel dicembre 1944.

    Johanna Gerechter Neumann descrive l'arrivo di tutta la famiglia a Bologna e gli aiuti ricevuti da alcuni studenti italiani prima della partenza per l'Albania
  • Johanna Gerechter Neumann descrive le misure antisemite ad Amburgo (Germania)

    Testimonianze Orali

    All'intensificarsi delle misure antisemite e dopo la Notte dei Cristalli, avvenuta nel 1938, la famiglia di Johanna decise di lasciare la Germania. Ottenuti i visti per l'Albania, i Neumann si recarono in Italia, da dove poi si imbarcarono. Era il 1939. Rimasero in Albania sia durante l'occupazione italiana che durante quella tedesca, iniziata dopo la resa dell'Italia nel 1943. La famiglia venne infine liberata nel dicembre del 1944, dopo un combattimento tra i Tedeschi e i partigiani albanesi.

    Johanna Gerechter Neumann descrive le misure antisemite ad Amburgo (Germania)
  • John Dolibois descrive come fece da interprete a uno psichiatra della prigione

    Testimonianze Orali

    Nel 1931, all'età di 13 anni, John Dolibois emigrò negli Stati Uniti. Dopo la laurea, Dolibois si arruolò nella XVI divisione corazzata dell'esercito degli Stati Uniti. Grazie alla sua conoscenza della lingua tedesca, entrò a far parte dei servizi segreti militari. In quel ruolo, verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, fece ritorno in Europa. Dolibois interrogò prigionieri di guerra tedeschi, tra cui alcuni leader nazisti, in preparazione ai processi per crimini di guerra che si sarebbero svolti…

    John Dolibois descrive come fece da interprete a uno psichiatra della prigione
  • John Dolibois descrive gli interrogatori degli ufficiali nazisti catturati

    Testimonianze Orali

    Nel 1931, all'età di 13 anni, John Dolibois emigrò negli Stati Uniti. Dopo la laurea, Dolibois si arruolò nella XVI divisione corazzata dell'esercito degli Stati Uniti. Grazie alla sua conoscenza della lingua tedesca, entrò a far parte dei servizi segreti militari. In quel ruolo, verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, fece ritorno in Europa. Dolibois interrogò prigionieri di guerra tedeschi, tra cui alcuni leader nazisti, in preparazione ai processi per crimini di guerra che si sarebbero svolti…

    John Dolibois descrive gli interrogatori degli ufficiali nazisti catturati
  • John Dolibois descrive gli interrogatori di prigionieri tedeschi in preparazione ai processi del dopoguerra

    Testimonianze Orali

    Nel 1931, all'età di 13 anni, John Dolibois emigrò negli Stati Uniti. Dopo la laurea, Dolibois si arruolò nella XVI divisione corazzata dell'esercito degli Stati Uniti. Grazie alla sua conoscenza della lingua tedesca, entrò a far parte dei servizi segreti militari. In quel ruolo, verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, fece ritorno in Europa. Dolibois interrogò prigionieri di guerra tedeschi, tra cui alcuni leader nazisti, in preparazione ai processi per crimini di guerra che si sarebbero svolti…

    John Dolibois descrive gli interrogatori di prigionieri tedeschi in preparazione ai processi del dopoguerra
  • Joseph Maier descrive Hermann Goering a Norimberga

    Testimonianze Orali

    Joseph emigrò negli Stati Uniti nel 1933 dopo aver finito l'Università a Leipzig. I suoi genitori e suo fratello avevano lasciato la Germania prima di lui, per trasferirsi in America, dove Joseph frequentò la Columbia University. Dal 1940 al 1943 fu vice redattore per un giornale Ebraico-Tedesco di New York. Nel 1944 egli lavorò per l'ambasciata americana in Inghilterra come analista di propaganda. Si recò poi a Norimberga, come interprete, nel 1946, dove analizzò e trascrisse materiale per i…

    Joseph Maier descrive Hermann Goering a Norimberga
  • Joseph Maier descrive Hjalmar Schacht a Norimberga

    Testimonianze Orali

    Joseph emigrò negli Stati Uniti nel 1933 dopo aver finito l'Università a Leipzig. I suoi genitori e suo fratello avevano lasciato la Germania prima di lui, per trasferirsi in America, dove Joseph frequentò la Columbia University. Dal 1940 al 1943 fu vice redattore per un giornale Ebraico-Tedesco di New York. Nel 1944 egli lavorò per l'ambasciata americana in Inghilterra come analista di propaganda. Si recò poi a Norimberga, come interprete, nel 1946, dove analizzò e trascrisse materiale per i…

    Joseph Maier descrive Hjalmar Schacht a Norimberga
  • Joseph Maier descrive Rudolf Hoess, l'ex-comandante di Auschwitz, durante i processi di Norimberga

    Testimonianze Orali

    Joseph emigrò negli Stati Uniti nel 1933 dopo aver finito l'Università a Leipzig. I suoi genitori e suo fratello avevano lasciato la Germania prima di lui, per trasferirsi in America, dove Joseph frequentò la Columbia University. Dal 1940 al 1943 fu vice redattore per un giornale Ebraico-Tedesco di New York. Nel 1944 egli lavorò per l'ambasciata americana in Inghilterra come analista di propaganda. Nel 1946, si recò poi a Norimberga, come interprete, dove analizzò e trascrisse materiale per i…

    Joseph Maier descrive Rudolf Hoess, l'ex-comandante di Auschwitz, durante i processi di Norimberga
  • Joseph Stanley Wardzala descrive il lavoro nel campo di Hannover

    Testimonianze Orali

    Joseph e la sua famiglia erano Cattolici. Dopo che la Germania ebbe invaso la Polonia nel 1939, i Tedeschi cominciarono ad organizzare rastrellamenti regolari dei Polacchi per mandarli ai lavori forzati in Germania. Jospeh riuscì a sfuggire due volte all'arresto, ma la terza volta, nel 1941, venne deportato in un campo di lavoro ad Hannover, in Germania. Per più di quattro anni venne obbligato a costruire rifugi antiarei in cemento. Dopo la liberazione, avvenuta nel 1945 ad opera delle forze…

    Joseph Stanley Wardzala descrive il lavoro nel campo di Hannover
  • Joseph Stanley Wardzala descrive il simbolo di ticonoscimento che i Polacchi dovevano indossare nel campo di lavoro in Germania

    Testimonianze Orali

    Joseph e la sua famiglia erano Cattolici. Dopo che la Germania ebbe invaso la Polonia nel 1939, i Tedeschi cominciarono ad organizzare rastrellamenti regolari dei Polacchi per mandarli ai lavori forzati in Germania. Jospeh riuscì a sfuggire due volte all'arresto, ma la terza volta, nel 1941, venne deportato in un campo di lavoro ad Hannover, in Germania. Per più di quattro anni venne obbligato a costruire rifugi antiarei in cemento. Dopo la liberazione, avvenuta nel 1945 ad opera delle forze…

    Joseph Stanley Wardzala descrive il simbolo di ticonoscimento che i Polacchi dovevano indossare nel campo di lavoro in Germania
  • Joseph Stanley Wardzala descrive le condizioni nel campo di lavoro di Hannover

    Testimonianze Orali

    Joseph e la sua famiglia erano Cattolici. Dopo l'invasione della Polonia da parte della Germania, nel 1939, i Tedeschi cominciarono ad organizzare rastrellamenti regolari dei Polacchi per mandarli ai lavori forzati in Germania. Jospeh riuscì a sfuggire due volte all'arresto, ma la terza volta, nel 1941, venne deportato in un campo di lavoro ad Hannover, in Germania. Per più di quattro anni venne obbligato a costruire rifugi antiarei in cemento. Dopo la liberazione, avvenuta nel 1945 ad opera delle forze…

    Joseph Stanley Wardzala descrive le condizioni nel campo di lavoro di Hannover
  • Judith Meisel descrive come contrabbandava cibo nel ghetto di Kovno

    Testimonianze Orali

    Alla morte del padre, Judith e la sua famiglia si trasferirono a Kovno. Ben presto furono confinati nel ghetto della città che i Tedeschi avevano costituito nel 1941. Judith, sua sorella e sua madre furono deportate a Stutthof, dove la madre morì. Judith e la sorella scapparono da una marcia della morte partita da Stutthof. Si finsero non-Ebree e lavorarono in alcune fattorie trovando, alla fine, rifugio in Danimarca. Il fratello riuscì a sopravvivere a Dachau.

    Judith Meisel descrive come contrabbandava cibo nel ghetto di Kovno
  • Judith Meisel descrive il suo arrivo nel campo di Stutthof

    Testimonianze Orali

    Alla morte del padre, Judith e la sua famiglia si trasferirono a Kovno. Ben presto furono confinati nel ghetto della città che i Tedeschi avevano costituito nel 1941. Judith, sua sorella e sua madre furono deportate a Stutthof, dove la madre morì. Judith e la sorella scapparano da una marcia della morte partita da Stutthof. Si finsero non-Ebree e lavorarono in alcune fattorie trovando, alla fine, rifugio in Danimarca. Il fratello riuscì a sopravvivere a Dachau.

    Judith Meisel descrive il suo arrivo nel campo di Stutthof
  • Kurt Klein descrive un gruppo di sopravvissuti a una marcia della morte in un paesino in Cecoslovacchia

    Testimonianze Orali

    Quando le politiche antisemite dei Nazisti si intensificarono, la famiglia di Kurt decise di lasciare la Germania: Kurt andò negli Stati Uniti nel 1937, ma i suoi genitori non riuscirono a partire prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale e vennero così deportati ad Auschwitz, che si trovava nella parte di Polonia occupata dai Tedeschi. Nel 1942, Kurt si arruolò nell'esercito americano e ricevette il proprio addestramento nel servizio segreto militare. Una volta in Europa, gli venne affidato il…

    Kurt Klein descrive un gruppo di sopravvissuti a una marcia della morte in un paesino in Cecoslovacchia

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